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In aula contro la circoncisione del figlio

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Entrambirisiedono a Roma, ma ora non convivono più. A unirli ancora, tuttavia, un bambino nato tre mesi fa che lui vorrebbe battezzare, mentre lei lo vuole fare circoncidere. La vicenda è finita al vaglio del giudice tutelare di Roma al quale lui, A.B., di 45 anni, si è rivolto per chiedere un provvedimento di diniego di autorizzazione all'esecuzione della pratica di circoncisione. I due si erano conosciuti nell'estate del 2008 e dopo aver optato per la convivenza la donna, M.M., di 40 anni, era rimasta incinta. Il bambino è nato nello scorso gennaio, ma contemporaneamente sono arrivati problemi di incompatibilità legati anche alle rispettive influenze religiose. Così la coppia si è separata, la donna, insieme con il bimbo, è tornata a vivere con i genitori mantenendo ferma la decisione di far circoncidere il minore. Il marocchino, assistito dagli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni, ha così presentato un'istanza al giudice tutelare per «scongiurare - è la sua versione - una pratica destinata a segnare il minore per tutta la vita a causa di una scelta etico-religiosa voluta solo da uno dei genitori».

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