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Case della Difesa per vedove e disabili

Le case della Difesa alla Cecchignola

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Grande svolta all'ultima sessione della commissione Difesa della Camera sul patrimonio immobiliare militare. Potranno rimanere nelle case della Difesa, dove già abitano da affittuari, vedove di militari, utenti con handicap, coloro che, avendo basso reddito, non potranno acquistare l'alloggio. Solo a Roma questa condizione riguarda circa 650 famiglie. Sparita quindi la strana «tutela a tempo» fissata nella prima stesura del nuovo regolamento sul Programma Pluriennale di riforma del patrimonio immobiliare militare, un piano da 5,7 miliardi di euro che prevede anche l'edificazione di 51.642 nuovi alloggi. Importante il cambiamento d'atteggiamento sui «Sine Titulo» che nel parere della commissione parlamentare vengono definiti «conduttori», eliminando riferimenti a termini come «abusivo» od «occupante». Rimangono dei punti oscuri: vedove e vedovi dei conduttori degli alloggi potranno rimanere alla morte del coniuge? Chi abita in appartamenti non compresi nell'attuale prima tranche di 3.131 unità da alienare, rischia lo sfratto immediato? Il risultato oggi è già unico, dopo dieci anni di stasi, con il parere favorevole di tutta la commissione e del Governo. «È stata una scelta condivisa, frutto di un ampio lavoro di mediazione - dice l'onorevole Marcello De Angelis (Pdl), uomo «perno» delle trattative - Oltre a tante incongruenze, è stata eliminata la pagliacciata della tutela, limitata a 9 anni, dei conduttori più poveri: questi rimarranno per tutta la loro vita come affittuari dei nuovi proprietari o pagheranno un usufrutto anche rateizzabile. A regolamento approvato dovranno passare non più di 11 mesi per fare l'offerta d'acquisto a chi abita nelle case da alienare». Ben definiti gli utenti sotto tutela: ultra sessantacinquenni con reddito annuale (nel 2008) entro i 39.888,32 euro. Eliminata quindi un'altra assurdità, il limite massimo di reddito a 22 mila euro imperniato su cifre copiate dalla legge sulla cartolarizzazione del 2001 dell'allora ministro Tremonti, dimenticandosi di rivalutarle secondo i termini fissati dallo stesso capo dicastero. Soddisfazione dal comitato Casadiritto degli utenti delle case militari. «Ringraziamo il Cocer, l'onorevole De Angelis, i membri della commissione - dice il presidente Sergio Boncioli - Forte apprezzamento per l'apertura del sottosegretario Crosetto. Auspichiamo presto un tavolo di lavoro con gli stessi Cocer e il sottosegretario. Da chiarire: l'individuazione degli elementi per riconoscere gli immobili di pregio; bloccare per il periodo del piano i recuperi coatti degli immobili visto che il programma è pluriennale e che verranno individuate altre tranche di case da vendere». Confronto chiesto adesso, con forza, allo Stato Maggiore dai Cocer di Aeronautica, Esercito e Marina. Un alloggio classificato di pregio andrà all'asta: all'fittuario sarà chiesto se vuole acquistare, ma secondo l'esito della gara. Sugli sfratti rimane il dubbio sui conduttori di immobili non ancora alienabili: oggi potrebbero essere sfrattati e quindi non godere della possibilità di rimanere o di acquistare, perché non facenti parte della prima tranche di fortunati.

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