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Una casa per duecento fuori sede

La Sapienza (foto Gmt)

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È Marta studentessa fuori sede che frequenta La Sapienza a sintetizzare in due parole i vantaggi della nuova residenza universitaria di Valle Aurelia: «C'è la metropolitana per raggiungere velocemente l'università e gli spazi sono molto accoglienti». Centoventi stanze, di cui 40 singole e 10 attrezzate per i portatori di handicap, una palestra, una biblioteca, due cucine comuni per ogni piano, una lavanderia e diverse aule studio. Duecento studenti potranno dormire, mangiare, studiare e fare anche attività sportiva nella nuova residenza universitaria di Roma, che va ad aggiungersi alla "vecchia" De Lollis e precede di poche settimane l'inaugurazione della casa degli studenti a Vallerano. In funzione già da qualche settimana, in realtà, è abitata da circa 180 studenti, il 30% dei quali stranieri, la residenza di via Baldo degli Ubaldi, a pochi metri dalla omonima stazione della linea A della metropolitana e dalla fermata Valle Aurelia della ferrovia regionale, ha ricevuto ieri il taglio del nastro simbolico dell'assessore regionale all'istruzione Marco Di Stefano e dai dirigenti di Laziodisu. «Questa residenza fa parte di una strategia della Regione che ha l'obiettivo di aprire nuove residenze universitarie all'avanguardia da ogni punto di vista», ha sintetizzato Di Stefano. Basta fare un giro per i 5 piani dell'edificio per accorgersi, in effetti, che il tempo delle residenze piccole e poco attrezzate che per molti anni hanno posto il Lazio lontano dagli standard europei dal punto di vista dell'alloggio dei fuori sede, è alle spalle. Le camere sono tutte con aria condizionata e mini frigo, le doppie hanno due letti singoli e due scrivanie ben separate. Su ogni piano, poi, ci sono due cucine, naturalmente gli ascensori per salire e scendere e un parcheggio coperto di 60 posti più uno all'aperto. Non manca lo spazio Internet, che potrebbe essere dotato di wi-fi, e una sala per incontri spirituali (senza simboli religiosi), che sarà gestita in comune dagli studenti di diversi fedi. Il costo di una stanza? Gli studenti ai quali è stato assegnato un alloggio hanno partecipato a un bando e pagano per la singola 160 euro al mese e per la doppia 100. Mentre l'intero edificio, costruito in due anni, è costato 16 milioni e mezzo di euro (risorse del fondo sociale europeo). Il quadro delle residenze universitarie del Lazio non è, tuttavia, esaurito con l'inaugurazione della sede di Valle Aurelia. Con ogni probabilità entro la fine del mese, ha annunciato il presidente di Laziodisu Alessandro Bonura, sarà inaugurata anche la casa per gli studenti di Vallerano mentre «stanno iniziando i lavori per la ristrutturazione dell'edificio De Lollis e sono in via di definizione quelli per il Polo della Folcara, 200 posti letto nei pressi della nuova sede dell'Università di Cassino, e a Roma per altri 240 posti letto nel comprensorio di Santa Maria della Pietà e a Roma Tre». Alla fine saranno circa 3.100 gli alloggi per gli studenti realizzati dalla Regione, «un numero abbastanza elevato», secondo l'assessore Di Stefano che ha in mente entro la fine di questa legislatura di raggiungere un altro importante obiettivo. L'intenzione è infatti quella di «avviare il progetto di un Campus Scientifico a Roma, come quelli statunitensi, da realizzare grazie ai finanziamenti del fondo sociale europeo». Un sogno nel cassetto «da quando sono entrato in Giunta», confessa Di Stefano. Si tratterebbe di un campus riservato solo alle materie scientifiche per potersi in questo modo avvalere dei fondi europei. E per trovare la struttura adatta ad accogliere questo campus nella città, di certo accanto ad una delle stazioni della metropolitana, «sarà pubblicato un bando».

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