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Il presidente del XIX Municipio Milioni: «Vogliono fermare il dialogo»

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.Ma non ci riuscirà». Alfredo Milioni, presidente del XIX Municipio, non ha dubbi. «Non è un caso che abbiano scelto di colpire Stefano Oddo e il suo gruppo». Per quale motivo colpire questa associazione culturale non sarebbe stato un caso? «Oddo è il mio delegato alla Politiche giovanili. Ed è stato il promotore del Consiglio dei giovani che dovrà iniziare i lavori proprio la prossima settimana. Forse c'è qualche scemo che con questo attentato ha pensato di influenzare il dialogo tra gli opposti schieramenti che invece è l'obiettivo che si propone il Consiglio. È paradossale che abbiano scelto di colpire proprio l'associazione Roma Nord». Paradossale? «Sì, certo. Quanto è successo stride nettamente con ciò che noi cerchiamo di fare. Mentre incentiviamo il dialogo c'è qualcuno che sceglie di percorrere la strada della violenza e dell'intolleranza. E poi c'è un altro aspetto inquietante: quella associazione in questi giorni era impegnata nella solidarietà. Non è mica un covo di criminali. Lì ci sono i giocattoli che dovranno essere portati al reparto pediatrico del Gemelli per fare un regalo ai bambini dell'ospedale in occasione della Befana». Colpendo quei ragazzi pensa abbiano voluto colpire anche lei e la sua amministrazione? «Questo non lo so. Ma di certo c'è un clima d'odio che non mi piace». Aveva avuto delle avvisaglie negli ultimi tempi? «Sarò banale ma penso che dire che ci sia un clima che va ben oltre le righe sia una cosa incontestabile. Non voglio fare assolutamente nessun collegamento ma penso che quello che è avvenuto prima di Capodanno sia l'esempio che c'è un modo di fare politica troppo esasperato». Perché, cosa è avvenuto? «Il 30 avevo fatto affiggere i manifesti per il concerto di Capodanno a Primavalle di Masini e Di Cataldo. Non erano di certo cartelloni faziosi ma solo un modo per informare i cittadini sull'iniziativa volta a festeggiare il nuovo anno in periferia. Un servizio per la cittadinanza quindi. Bene, dopo poche ore quei manifesti erano già stati ricoperti da quelli di Rifondazione. Il giorno dopo li ho fatti rimettere e dopo due ore erano di nuovo "oscurati". Penso che ci sia un limite a tutto». Pensa che questo clima abbia influenzato il gesto degli attentatori? «Se tutti abbassassero i toni forse l'autore di questi gesti si sentirebbe meno "autorizzato" a compierli. E il Consiglio dei giovani che abbiamo istituito si propone proprio di compiere questo passo. Riconciliare i due schieramenti partendo dai giovani. Questo clima di pesantezza è diventato insopportabile».

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