Faccia a faccia Alemanno-Veltroni È fair play, ma non manca l'ironia
Oracon Veltroni. Deve essere una sala particolare questa». Non rinuncia all'ironia, il sindaco Alemanno che ieri si è trovato faccia a faccia con il suo predecessore, Walter Veltroni, per la presentazione del libro di Aldo Cazzullo, «L'Italia de Noantri - come siamo diventati tutti meridionali», al Tempio di Adriano, nella sala della Camera di Commercio di Roma. Poi l'affondo, l'ultimo però. «Saluto anche i tanti componenti della ex giunta», sottolinea Alemanno. E in effetti i "fedelissimi" di Walter ci sono, tutti in prima fila: Roberto Morassut, Marco Causi, Mariapia Garavaglia, Jean Leonard Touadi, Walter Verini e persino Giovanna Melandri, che però lascia la sala poco dopo l'inizio dell'intevento di Veltroni. Al di là dell'ironia è comunque il fair play a farla da padrone. Si comincia, e si finisce, con una stretta di mano. In mezzo riflessioni politiche che andrebbero forse sollecitate più spesso. Inevitabile la condanna, decisa e unanime, dell'aggressione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e proprio per rompere una volta per tutte quel clima di "odio" e quel senso di autolesionismo, già citati dal Leopardi due secoli fa, che Alemanno e Veltroni ribadiscono il ruolo di Roma. La capitale, criticata non poco da Cazzullo nel suo libro, ha svolto e continuerà a svolgere un ruolo trainante nella storia e nella politica del Paese. Una responsabilità in più per chi la governa. Per questo quella stretta di mano assume oggi un significato ancora più forte. Sus. Nov.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto