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Inutile sperare nella «buona fede». I giudici vanno avanti

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Iresidenti hanno presentato ricorso contro il sequestro preventivo delle 117 villette e hanno cercato di scongiurare in ogni modo l'ordine di sgombero. Tutto inutile. Gip, Riesame e Cassazione hanno dato ragione alla tesi del pm di Tivoli Luca Ramacci. E le famiglie che hanno acquistato casa invocando la «buona fede» non hanno visto valere le loro ragioni. Dovranno dimostrare di non essere stati a conoscenza del reato di lottizzazione abusiva durante il processo. Ma, intanto, rischiano lo sgombero che anche il gip di Tivoli Cecilia Angrisano lo scorso 6 novembre ha confermato: «Ulteriori proroghe, che dovrebbero fondarsi solo su valutazioni di opportunità sociale, non sono opponibili alla giuridica correttezza della valutazione del pm». E proprio allo stesso pm il gip demanda «di curare l'esecuzione tenendo conto nei modi e nei tempi delle diverse situazioni e particolarmente di quelle afferenti a documentate condizioni di salute degli istanti». La domanda che si pongono i residenti, però, è come sia possibile tenere conto delle diverse situazioni se, allo stesso tempo, eseguendo lo sgombero si finisce per lasciare senza un tetto bambini, anziani e malati. Il Comune di Riano nel maggio scorso ha adottato una delibera per cercare di fornire un'interpretazione al piano regolatore in grado di sanare la posizione dei residenti. Possibilità bocciata dalla Cassazione. Dar. Mar.

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