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Pedofilia alla Olga Rovere Insulti e sputi in Tribunale

Olga Rovere, la scuola di Rignano Flaminio al centro dell'inchiesta per pedofilia

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Ieri è finita a sputi in faccia al Tribunale di Tivoli. Ma ancor prima che la seconda seduta dell'udienza preliminare sui presunti abusi sessuali ai danni dei 21 bambini dell'asilo di Rignano Flaminio avesse inizio. È stato il prologo, infatti, ad infiammare la Camera di consiglio, che alla fine di oltre tre ore di schermaglie ha visto respingere dal Gup, Pierluigi Balestrieri, tutte le eccezioni preliminari proposte dalle difese, con il pubblico ministero Marco Mansi puntare deciso nella richiesta di rinvio a giudizio per violenza sessuale, maltrattamenti e corruzione nei confronti di minorenni, atti osceni, sottrazione di persone incapaci, sequestro di persona e atti contrari alla pubblica decenza a seconda delle varie posizioni dei 5 indagati, la cui sorte verrà decisa il prossimo 15 gennaio. Ed è stata proprio la comparsa di due degli accusati, l'autore tv Gianfranco Scancarello e la moglie, nonché ex maestra della scuola "Olga Rovere", Patrizia Del Meglio, a far piovere non solo insulti lungo il viale d'ingresso del Tribunale. «I miei assistiti, assaliti da insulti e sputi da parte di alcuni genitori dei bambini, hanno dovuto rifugiarsi nel vicino bar e, solo grazie alla scorta dei vigili, sono riusciti ad entrare dall'ingresso laterale», racconta l'avvocato Roberto Borgogno, che non esclude di presentare una «richiesta di rimessione del procedimento a un altro Tribunale per problemi d'ordine pubblico». «Eravamo qui - hanno detto Scancarello e la Del Meglio prima di lasciare, scortati dai carabinieri, il palazzo di giustizia - per partecipare a un confronto civile. Questo non è stato possibile. L'aggressione da noi subita questa mattina è di una gravità inaudita». Opposta la visione di Carlo Taormina, legale dei genitori di Rignano: «quella di Scancarello e compagni è stata una vera provocazione. Hanno cercato, con la loro presenza, di strumentalizzare l'udienza, che per loro suona come una campana a morto dopo le decisioni del Gup». Salutate così anche dalla vicepresidente del comitato dei genitori, Arianna Di Biagio: «Segnano un punto a favore dell'inchiesta, che a questo punto non potrà che sfociare in un processo». «Lo sappiamo da tempo che ormai è inevitabile, ma non è una sconfitta della difesa - ribatte l'avvocato Bruno Naso - perché lì si farà sul serio e sarà un processo devastante».

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