Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Saldi il 2 gennaio No dei commercianti

Saldi

  • a
  • a
  • a

L'assessore Fichera ha detto no. La data sui saldi invernali non si sposta perché le attuali condizioni istituzionali della Regione non lo consentono. In poche parole, sciolto il consiglio regionale dopo le dimissioni di Marrazzo, l'assessore regionale al Commercio ha spiegato che non è possibile modificare l'attuale legge regionale. Non sono bastati gli appelli a posticipare la data del 2 gennaio da parte di Confcommercio e Confesercenti che ieri mattina hanno incontrato per questa ragione Fichera, né quello dell'assessore capitolino al commercio Davide Bordoni che ha inviato una lettera al collega della Pisana per chiedere di spostare la data di avvio della stagione invernale dei saldi e convocare un tavolo con il Comune di Roma. I saldi inizieranno il primo sabato di gennaio che quest'anno coincide con una data piuttosto infausta, vale a dire il giorno dopo Capodanno, che potrebbe significare, spiegano Confcommercio e Confesercenti, «il danno economico di migliaia di piccole aziende». «Chi acquisterà prima delle feste di Natale capi di abbigliamento sapendo che il 2 iniziano i saldi?», si chiede Valter Giammaria presidente della Confesercenti provinciale. Ma ancora più curioso l'interrogativo di Roberto Polidori, presidente della Federabbigliamento-Confcommercio. «Possibile che in Regione non esista un meccanismo che consente di intervenire in maniera straordinaria su una legge quando si verificano casi come l'attuale di scioglimento del consiglio?». «È paradossale – incalza Polidori – che tutti sono d'accordo sul fatto che la data dei saldi andrebbe posticipata, ma nessuno può fare nulla». Sulla questione è intervenuto anche Francesco Saponaro, consigliere regionale e fautore da sempre della liberalizzazione sui saldi. «Non è un problema se anticipare o posticipare la data – ha detto – ma liberalizzare le vendite che resta l'unico modo per tutelare consumatori ed esercenti».

Dai blog