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Ecosistema, Capitale bocciata

Un'immagine di Roma dall'alto

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L'unico merito riconosciuto all'amministrazione capitolina è il progetto di pedonalizzazione del centro storico. Per il resto, dal fronte della mobilità a quello della gestione energetica o dei rifiuti, la politica ambientale del Campidoglio riceve una sonora bocciatura da Legambiente. L'occasione è la presentazione del XVI rapporto «Ecosistema urbano» realizzato in collaborazione con l'istituto di ricerche Ambiente Italia. Nell'indagine, basata sui dati 2008 forniti dagli stessi Comuni su indicatori di sostenibilità ambientale, Roma si piazza al 62° posto in classifica (sui 103 capoluoghi), quasi due punti percentuali sotto la media nazionale. Male anche gli altri comuni del Lazio: Rieti è al 32° posto, Latina al 91°, Viterbo al 94° e Frosinone al 100°. Su Roma pesano considerazioni da grande metropoli, con un parco di 70 auto e 14,37 moto ogni 100 abitanti. Inevitabili le criticità sul fronte delle Pm10, le polveri sottili dannose per la salute, anche se con un lieve miglioramento: la Capitale è salita dal 67° al 64° posto. Troppi ancora i rifiuti prodotti all'anno (Roma è all'83° posto con una media di 646 chilogrammi per abitante) mentre segna un timido miglioramento la raccolta differenziata (salita dal 17 al 19,5 per cento). «In più – denuncia Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – il Comune non ci ha fornito i dati su solare termico e fotovoltaico: i due più importanti indicatori di energie rinnovabili. Questo significa che non risponde sugli aspetti più innovativi». Tutt'altro che negativo, invece, il commento dell'assessore capitolino all'Ambiente Fabio De Lillo: «Un miglioramento rispetto agli scorsi anni c'è stato, abbiamo recuperato otto posizioni grazie alle campagne di informazione per l'adozione di buone pratiche quotidiane e l'assunzione di uno stile di vita più sostenibile». Dello stesso avviso il collega alla Mobilità Sergio Marchi che va ancora più in là: «Non vogliamo accontentarci dei risultati positivi e vogliamo fare un ulteriore salto di qualità».

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