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Lacrime e curiosi per la statua di Maria

La Madonnina di Monte Mario dopo il crollo

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La processione è ininterrotta. Tutti vogliono vedere la Madonnina di Monte Mario da vicino. La notizia del crollo nella notte di due giorni fa, a causa del maltempo e forse per un indebolimento della struttura, ha fatto il giro del mondo. Il Don Orione dove la statua di Maria Salus Populi Romani ha abbracciato e protetto la Capitale da oltre mezzo secolo è presente in trentatrè Paesi e una copia della Madonnina realizzata da Augusto Minerbi, si trova oltreoceano nella sede di Boston. Ci sono fedeli che piangono ai piedi della statua ferita e che per un bel po' non vedranno più stagliarsi dalla collina. Alcuni accarezzano il volto di Maria rimasto miracolosamente intatto nella caduta, a differenza delle braccia e di parte dei drappeggi danneggiati nell'impatto. Ci sono anche i bambini delle scolaresche che sembrano far compagnia alla Madonnina distesa sul prato e messa in sicurezza dai vigili del fuoco. «La mobilitazione è grande - dice don Flavio Peloso, Superiore generale del Don Orione - tanta l'emozione. Siamo ancora scossi di quanto accaduto». La stessa emozione che sta provocando un'affluenza significativa nel giardino del Don Orione in via della Camilluccia dove ognuno ha un suo ricordo personale e coincide con la statua imponente. Molti romani percorrendo l'Olimpica affidavano alla Madonnina la giornata che cominciava. C'è chi ricorda quando da bambino si arrampicava sugli alberi vicino la Madonnina per vedere la partita dell'Olimpico prima che fosse coperto, chi vi si raccomandava per vedere la vittoria della squadra del cuore. Tra religiosità profonda e devozione popolare la Madonnina è un simbolo per tutti i romani. Ieri un primo sopralluogo dei tecnici della Sovraintendenza comunale. Ma la domanda che tutti si fanno è quando potrà tornare sul suo trono. «È nata per voto del popolo romano in tempi difficili - dice ancora don Flavio - e ci sta incoraggiando il fatto che dalla gente avverta la mancanza della Madonnina e incoraggiata la sua ricollocazione tempestiva. Per quanto riguarda il progetto siamo ancora sotto l'impressione dell'accaduto, c'è una fase del rilevamento danni, di possibilità e modalità di intervento. C'è la volontà condivisa di noi Orionini di rimetterla al suo posto; c'è la spinta commovente della gente, c'è anche l'incoraggiamento e la promessa di sostegno del sindaco Alemanno. Senz'altro la Madonnina salirà sul suo trono di verde e di cielo di Monte Mario».

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