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«Io spacciatore da 7 mila euro con l'ok dei buttafuori»

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Perquanti anni hai spacciato nei locali? «Ho cominciato a spacciare nel 1995, ho smesso nel 2007, per 12 anni». Che tipo di droghe vendevi? «Pasticche, cocaina, trip, mdma. Tutto tranne eroina e ketamina. Quella non l'ho mai voluta vendere». Perché? «Perché è merda, con quella ci addormentano i cavalli, lo sai che significa?». Quali droghe cerca chi va a ballare? «Dipende dalla musica. Poi nel tempo è cambiato molto il modo di drogarsi. Diciamo che dove c'è musica elettronica vanno prevalentemente le pasticche e l'mdma. La cocaina la comprano per il fine serata, insomma per concludere in bellezza. Se invece vai alle feste, intese come rave, lì vanno più le cose pesanti: trip, acidi, ketamina». Avevi una buona clientela? «In certi locali il mercato era solo il mio, chi voleva drogarsi doveva venire da me». Quanti giorni a settimana lavoravi? «L'inverno il giovedì in un locale, il venerdì in un altro e il sabato in due. L'estate, lavoravo anche la domenica». Di giorno facevi altri lavori? «Non mi servivano. Nel senso che se avessi voluto avrei lavorato come operaio, come manovale, ma a cosa serviva? Avevo così tanti soldi». Quanto vendevi di media a serata? «Facendo una media, credo cinquanta pasticche a sera, spesso anche molte di più. Una volta avevo duecento pasticche e le ho finite tutte. Sono tornato a prenderne altre cento, finite anche quelle, ma era una festa con tantissime persone». Quanto guadagnavi? «Tanto. Calcola che io, e ti parlo degli ultimi periodi, pagavo le pasticche quattro euro l'una, le rivendevo a dieci euro. Senza esagerare ti dico che guadagnavo tra coca e pasticche almeno seicento euro a serata». Quindi settemila euro al mese? «Solo con i locali sì. Ma spacciavo anche fuori dai locali». Come funzionava nei locali? Come arrivava a te la gente? «Spesso la gente era sempre la stessa. Ma c'era il passaparola. Comunque non rischiavo molto anche perché diciamo che avevo il benestare di alcuni buttafuori». Nel senso che loro sapevano? «Sì, sapevano». E i proprietari dei locali? «In alcuni casi, solo in alcuni però, sapevano anche loro. E gli faceva comodo. Perché se c'ero io la gente si divertiva e consumava parecchio. Inutile, in certi locali la presenza delle droghe è fondamentale». Perché spacciavi? «Avevo 13 anni quando ho fumato il primo spinello, 14 quando mi sono fatto la prima botta di cocaina insieme ad alcuni amici. Mi piaceva fumare, mi piaceva pippare, mi piaceva troppo». Mic. Gal.

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