Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Vigili urbani bloccati dai portieri kapò

Sgombero ex scuola

  • a
  • a
  • a

Al Pigneto, VI Municipio, lunedì scorso è bastata un'occhiataccia per far dileguare il vigilante. Niente di personale, ma i 150 senzatetto capeggiati dai capoccia della sinistra antagonista che lotta per la casa, dovevano pur togliersi di torno la guardia giurata se volevano occupare l'ex Asl di via Tempesta. Così immigrati e italiani sono andati al sodo: «o te levi o te scansi». E il vigilante non se l'è fatto ripetere due volte. Qualcuno giura di averlo visto correre ancora. Ma chi non avrebbe avuto paura al suo posto? Uno contro 60 famiglie in difficoltà, e l'ex Asl in disuso, da chissà quanto, a portata di mano. A via dei Radiotelegrafisti 44, XII Municipio, invece, una specie di vigilante c'è, ma avrebbe la faccia di un «cerbero» in compagnia di un «cane ringhioso», che, raccontano i residenti «s'è piazzato davanti all'ingresso degli uffici Cotral occupati». Tiene il conto di chi entra ed esce, e pare sia riuscito a tenere alla larga i vigili urbani, che invece in quel palazzo occupato dovrebbero poterci entrarci. Un po' come i portieri kapò che hanno le chiavi del palazzo Inpdap di Corso Italia 108, e che fanno il brutto e il cattivo tempo con i 200-300 inquilini che turnano nello stabile dal febbraio 2007. Ma il fatto che la polizia municipale non sia riuscita ad entrare a via dei Radiotelegrafisti ha bloccato l'iter seguito alle richieste di residenza nello stabile occupato, inoltrate da immigrati e italiani all'ufficio anagrafico locale. Fino al 13 agosto sono state presentate 32 richieste, tra cambio di domicilio e residenza. In particolare il cambio di domicilio riguarda i centri Caritas di accoglienza di via degli Astalli e via Dandolo: vuol dire che hanno preferito l'occupazione all'assistenza alloggiativa gratuita da parte del Comune. I residenti sostengono di sapere come mai sia bloccato l'ingresso dei vigili. «Ci sono le bombole di gas sui balconi, e temono il parere contrario alla concessione delle residenze». Intanto i residenti di Corso Italia e vie limitrofe (II Municipio) da sabato mattina stanno raccogliendo firme contro l'occupazione nello stabile Inpdap a Corso Italia 108. Anche per loro il palazzo è a rischio. «Ci sono gli ascensori e sul tetto un'antenna di telefonia cellulare: chi li controlla?» dice Stefano Vittori, presidente del comitato di quartiere «Riprendiamoci il quartiere». Il Presidente della Commissione per la Sicurezza del II Municipio, Roberto Cappiello è certo che «le condizioni igenico-sanitarie non rispondano ai requisiti minimi richiesti dalle leggi vigenti - dice - e per questo motivo chiediamo che le istituzioni verifichino quanto prima in che condizioni vivono e soprattutto quanti e chi sono gli occupanti della palazzina in modo tale da permettere al Municipio II la revoca immediata della residenza, il primo passo verso la conquista e il ripristino della legalità».

Dai blog