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Alberghi, stagione in rosso

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GiuliaBianconi Prosegue l'ondata nera per il settore alberghiero di Fiumicino. A confermarlo sono gli ultimi dati dell'Ebtl (Ente bilaterale turismo della Regione Lazio) relativi a giugno e luglio. Le presenze negli hotel del territorio in questi due mesi sono state complessivamente 99.530, ben 15.503 in meno rispetto al 2008 (che ne aveva registrate 115.33). Gli arrivi sono stati 74.400 contro i 79.739 dello scorso anno, con uno scarto pari al -6,65 per cento. A risentire di più della crisi è stato il mese di giugno con 47.652 presenze, facendo chiudere il primo semestre del 2009 con una flessione pari al -13,33 per cento. Circa 10 mila i clienti che hanno deciso in questo mese dell'anno di non soggiornare in una delle 28 strutture alberghiere del territorio. Tra questi, la maggior parte sono cittadini stranieri. A luglio il calo si è attenuato, ma non in modo rilevante. Lo scarto rispetto al 2008 è stato di 5 mila clienti. La domanda complessiva è stata pari a 39.527 arrivi e 51.787 presenze. Dati che confrontati con il 2008, portano a un calo rispettivamente di -7,37 per cento e -9,79. Anche in questo caso, la flessione ha riguardato maggiormente la domanda estera, mentre la richiesta da parte degli italiani ha mantenuto un andamento nel complesso stabile. Ma qual è la causa della crisi alberghiera a Fiumicino?. «La nostra è una clientela prettamente business – ha spiegato Massimo Coriddi, presidente della Delegazione Fiumicino di Federalberghi Roma (che raccoglie diciannove strutture del territorio, che comprende 1.500 stanze e 2 mila posti letto) - Noi subiamo la crisi delle compagnie aeree. Se i vettori flettono, noi di conseguenza facciamo lo stesso». Che siano anche i prezzi a influire sull'andamento del settore, se si pensa che una camera doppia all'Hilton Rome Airport può arrivare a costare anche 250 euro?. «Gli esercenti quest'anno hanno voluto fissare un prezzo più ragionevole. Rispetto al passato, abbiamo abbassato le tariffe così come è stato fatto nella Capitale, proprio per essere più competitivi». Insomma, gli albergatori hanno fatto i conti anche con la crisi, ma sono fiduciosi per i risultati che comunque sarà possibile raggiungere con la prossima stagione estiva, anche in cosiderazione del cambiamento delle tariffe che i clienti dovranno pagare per soggiornare una notte in albergo.

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