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Segnali stradali incubo di auto e pedoni

Segnale coperto dalla vegetazione (Foto Gmt)

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Ogni volta che si verificano gravi incidenti a Roma, l'ultimo pochi giorni fa nel quale hanno perso la vita due ventenni, torna di attualità il tema della sicurezza stradale. A questo proposito vorrei sottoporre all'attenzione dell'amministrazione lo stato di degrado in cui si trova la segnaletica stradale di questa città responsabile di molti degli incidenti stradali, fatta di cartelli vecchi, sbiaditi dal tempo che passa,nascosti dietro agli alberi,caduti in terra, accartocciati o scarabocchiati in modo da diventare di difficile interpretazione. Perché il Comune non pensa ad un serio piano di investimenti per la cartellonistica stradale rendendola così adeguata ad una città di oltre 3 milioni di abitanti? Stefano T.  Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. Il Comune ha investito 135 milioni di euro per il rifacimento del manto stradale, l'allargamento dei marciapiedi, la potatura degli alberi e la segnaletica stradale in diverse zone della Capitale. Ma i punti critici sono tanti e i soldi non bastano per intervenire su tutta Roma così molti quartieri restano scoperti e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. In particolare quando un cartello è vecchio, pericolante, praticamente illeggibile, può restare anni in quelle condizioni prima di essere sostituito. Creando non pochi disagi agli automobilisti che possono non capire se la svolta è a destra o a sinistra, se la strada è a senso unico o alternato, se stanno varcando un'area ad accesso limitato. Non ci sono limiti al degrado. Il cartello stradale risulta il più delle volte illeggibile i perché scarabocchiato da un pennarello nero (alcuni sono visibili in viale Trastevere, via Gregorio VII, via di Valle Aurelia) o accartocciato su se stesso (viale Ostiense all'altezza del palazzo della Prefettura) o ancora caduto in terra (via Mattia Battisini, un segnale di svolta a destra è appoggiato sul marciapiede da diversi mesi; via del Forte Braschi, un cartello di divieto di accesso ha fatto la stessa fine). Ben più grave quando un cartello stradale è sbiadito dal tempo o nascosto dietro le foglie di un albero. Come quello (nella foto) in via Nostra Signora di Lourdes. In questi casi ci vuole poco a commettere un incidente. Secondo un recente rapporto Aci/Istat, infatti, il 32% degli incidenti sarebbe causato proprio da svincoli mal segnalati e cartelli nascosti da alberi e curve. Per non parlare delle strisce pedonali la cui non corretta visibilità o mancanza è responsabile di numerosi infortuni ai pedoni che attraversano la strada. E di esempi di strisce scolorite e ormai invisibili a Roma ce ne sono centinaia. La situazione più difficile per la segnaletica stradale si registra nelle zone periferiche in particolare, secondo l'Adiconsum, su strade come via Collatina o via Prenestina dove, nonostante siano stati effettuati interventi di manutenzione, continuano a verificarsi incidenti anche gravi causati da buche o segnaletica stradale. Altro caso quando la segnaletica c'è ma è inutile. Un esempio? La «P» di parcheggio che spicca in sei punti diversi del quartiere Aurelio nei pressi di piazza Irnerio per segnalare quel parcheggio di scambio che c'è ma è chiuso da più di quattro anni.

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