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«E noi poveri fessi aspettiamo ancora una casa popolare»

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Evive ospite presso i parenti. «Come mi sento? Mi sento male, non rappresentata, non difesa, straniera in casa - esordisce -. Se proprio lo vuol sapere, mi sento come uno dei tanti poveri fessi che vivono nella legalità, sorpassati dai furbi, che nell'illegalità trovano le scorciatoie, e la nostra strada si allunga. Eppure io a quella scorciatoia non ci ho mai pensato, non è nel mio dna vivere nell'illegalità. Quando c'era la segreteria dell'on. Galloro gli italiani erano trattati malissimo. Venivano portati bene solo gli extracomunitari. Un giorno chiedo per la gradutatoria e un impiegato allo sportello mi dice: "a signò: lei c'ha il reddito alto". E io: "per colpa del reddito alto non mi date una casa, ma sono monoreddito e un mutuo non me lo danno, che devo andare sotto i ponti?". E lui: "C'è gente che so' tre anni che ce abita"...». G. M. Col.

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