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"Impianti, scommessa vinta"

Polo natatorio di Pietralata (Foto Gmt)

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Nel pieno rispetto dei tempi, a otto giorni dalla cerimonia inaugurale della kermesse previsto il 17 luglio, è in via d'ultimazione il puzzle dei Mondiali di Nuoto. Ieri in Regione sono stati presentati gli impianti di Frosinone, Tivoli, Anguillara Sabazia e Monterotondo. All'appello mancano ora Valco San Paolo e Ostia: il primo verrà inaugurato stamattina; per il secondo, dopo l'annullamento della conferenza stampa prevista lunedì scorso, il taglio del nastro è previsto domani. In meno d'un anno, tra polemiche, inchieste giudiziarie, turni straordinari di lavoro notturni, cambi di aree e variazioni di progetti, la macchina organizzativa è riuscita nell'impresa: far arrivare pronta la Capitale alla rassegna natatoria iridata. Tanto che il presidente della Fin Paolo Barelli può trionfalmente scandire: «Roma il mondiale dell'impiantistica lo ha già vinto».  Una sfida vinta che ha visto la Regione fare la propria parte («Senza di essa i Mondiali non si sarebbero potuti fare», taglia corto il presidente del Comitato organizzatore Malagò), finanziando con 14 milioni di euro quattro poli natatori - Anguillara Sabazia, Tivoli, Monterotondo e Frosinone, appunto - che ospiteranno gli atleti impegnati a Roma 2009. Le piscine sono state presentate dal govenratore Piero Marrazzo e dall'assessore allo Sport Giulia Rodano insieme al presidente della Federnuoto Paolo Barelli, al presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali Giovanni Malagò e al commissario delegato dal governo Claudio Rinaldi. I quattro motivi che hanno fatto decidere alla Regione di «partecipare a questa avventura - spiega la Rodano - erano quelli di dotare alcune realtà deficitarie di impianti di grande livello; coinvolgere e avvicinare persone al nuoto e ad altri sport minori legati all'acqua e far conoscere il territorio del Lazio alle delegazioni dei campioni che verranno ad allenarsi e prepararsi nelle nostre piscine. Le piscine realizzate nei quattro Comuni del Lazio (tre coperte e una scoperta, quella di Tivoli) ospiteranno le attività preparatorie delle squadre dei Mondiali, le gestirà la Fin per il tempo della kermesse per poi consegnarle ai Comuni. «Il nostro mondiale, per quello che riguarda l'impiantistica, lo abbiamo vinto - esulta Barelli - Sono testimone di come tutti gli enti locali e il governo si siano resi conto che il Mondiale doveva lasciare qualcosa di concreto al territorio. Gli impianti nascono da questa specifica volontà: lasciare qualcosa in eredità e non dare vita a un campionato usa e getta. Questa sfida è stata raccolta pienamente dall'amministrazione regionale». Per Malagò i risultati raggiunti sono «il frutto della determinazione e del coraggio, perché abbiamo attraversato periodi difficili e siamo riusciti in un piccolo miracolo». Il governatore Marrazzo va oltre, superando bagarre e bandiere di partito: «Non mi interessano le polemiche, non mi interessano le casacche, ho avuto l'idea di unire Roma al Lazio». La Regione, nonostante non sia stata coinvolta nell'organizzazione dei Mondiali, ha comunque deciso di finanziarie quattro impianti perché, spiega Marrazzo, «ci sono questioni dove non c'è logica di parte, le piscine non sono né di centrodestra né di centrosinistra, in questo caso c'era Roma. Credo molto nel lavoro di Malagò, Barelli e Rinaldi. Questa è la mia idea di politica. E sono convinto che saranno dei grandi Mondiali di nuoto. Se qualche settimana fa si è potuto trovare una soluzione è perché il governatore è riuscito a dare un'intesa su opere che non riguardavano la Regione. Noi non siamo nel Cda del Comitato organizzatore, ma ho sempre sentito quel Cda un luogo in cui c'ero. Ho sostenuto il Commissario, il lavoro del governo e quello dei Comuni. Così parliamo di un'Italia dove le cose si fanno».

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