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Nella Capitale quasi due aggressioni al giorno

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.Sono le cifre che vengono fuori dai tabulati dell'associazione «Differenza donna» che gestisce i centri antiviolenza per Roma e provincia. Le sedi sono a Torre Spaccata (comunale), Villa Pamphili (provinciale), a Guidonia, un centro per donne in difficoltà (Trullo) e per le vittime della tratta. «Dall'inizio dell'anno - spiega la responsabile della sede comunale, l'avvocato Luigia Barone - sono 351 le chiamate giunte ai centralini dell'associazione». Gli psicologi di Differenza donna sono entrati a far parte dei pool d'indagine sui maggiori casi di violenza sessuale, l'ultimo quello alla Caffarella, a San Valentino. Oggi sono al fianco anche delle vittime dello stupratore seriale. «Solo il 3 per cento delle violenze sono compiute da sconosciuti - spiega la responsabile del centro a via di Torre Spaccata, l'avvocato Luigia Barone - Nel 65% delle chiamate gli aggressori sono italiani. Un'impennata dei casi si è registrata dal 2006 all'anno dopo: da 400 telefonate si è passati a 612, frutto delle politiche sulle pari opportunità che hanno dato coraggio e spinto le donne a denunciare violenze, aggressioni e molestie di cui sono vittime. Nel 2008 - prosegue l'avvocato - a Roma le chiamate hanno matenuto lo stesso trend: sono state 650, 1.500 in tutto il territorio della provincia. Le telefonate non provengono sempre dalle stesse zone. La mappa delle richieste è varia, si registrano in tutti i Municipi della Capitale». Per i primi tre mesi del 2008 personale dell'associazione è stato presente nei pronti soccorso capitolini nell'ambito di un progetto pilota del Comune. «Oggi - precisa l'avvocato - l'associazione è ancora presente negli ospedali, come forma di volontariato. Quando ci sono casi particolari siamo presenti sin dal pronto soccorso, dove la vittima viene medicata. L'aiutiamo a raccontare l'incubo che ha vissuto: la violenza è un reato che per vergogna o per paura non si denuncia molto facilmente».

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