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Caffarella, stupratori subito a processo

La polizia nel parco della Caffarella, sul luogo dove è stata stuprata la 15enne romana

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{{IMG_SX}}Non rischieranno più di trovarsi davanti agli occhi i due stupratori del parco della Caffarella. I fidanzatini aggrediti il giorno di San Valentino saranno infatti sottoposti a un altro interrogatorio, in sede di incidente probatorio, per permettere agli inquirenti di poter fare chiarezza su alcuni dettagli della terribile vicenda. Una scelta che eviterà così ai due ragazzini, 16 anni lui, 14 lei, di doversi presentare in udienza per essere nuovamente interrogatori di fronte ai giudici: l'incidente probatorio ha infatti valore di prova e dà quindi la possibilità ai due fidanzati di non essere più ascoltati. Il sostituto procuratore Vincenzo Barba, subito dopo aver ascoltato i due ragazzi in presenza del giudice per le indagini preliminari Guglielmo Muntoni, chiederà di giudicare i due indagati, Ioantu Jean Alexandru, di 18 anni, e Oltean Gavrila, di 27 anni, seguendo il rito immediato, che permette di saltare la fase dell'udienza preliminare e andare direttamente in dibattimento.  Dove, appunto, potranno evitare di presentarsi i due minorenni: lui aggredito e lei invece violentata da tutti e due i romeni. Entrambi gli indagati hanno ammesso la violenza sessuale sulla ragazzina di 14 anni e l'esame del Dna ha confermato che appartengono a loro i profili genetici estrapolati dai reperti trovati sul luogo della violenza. Oggi, intanto, si svolgerà l'udienza davanti al Tribunale del Riesame per decidere sul ricorso della difesa di Gavrila Oltean contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per un'altra violenza, quella commessa nel luglio scorso nel parco di villa Gordiani ai danni di una ragazza di 23 anni. Gavrila ha già negato di aver compiuto l'abuso sessuale, benché sia risultato positivo al test del Dna. Di questo fascicolo era stata chiesta l'archiviazione, ma dopo l'arresto, avvenuto il 20 marzo scorso, di Alexandru e Gavrila per lo stupro al parco della Caffarella, le indagini avevano avuto una decisa accelerazione. Alexandru, infatti, il giorno dell'arresto raccontò agli investigatori che un suo connazionale, Gavrila, gli aveva confidato di aver violentato una ragazza italiana sei mesi prima. A incastrare Gavrila vi sarebbero anche le intercettazioni sul telefonino sottratto alla vittima. All'inizio delle indagini a finire nei guai erano stati altri due romeni, Karol Racz e Alexandru Isztoika Loyos, entrambi scagionati nel corso delle indagini della polizia.

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