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Lady Asl ancora alla sbarra

Ospedale (foto Gmt)

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Era seduta alle spalle dell'avvocato, vestita di nero e con intorno al collo una lunga sciarpa bianca, quando il giudice ha deciso di spedirla alla sbarra. Anna Iannuzzi, nota alle cronache come «Lady Asl», era nell'aula gup ieri mattina quando è stata rinviata a giudizio dal giudice Sandro Di Lorenzo, che ha fatto finire sul banco degli imputati anche altre sei persone, accusate, a seconda delle posizioni processuali, dei reati di corruzione e concussione. E contemporaneamente il gup ha prosciolto dalle accuse, per prescrizione, Francesco Dell'Orso, ex funzionario dell'Asl RmA, e Antonio Palumbo, direttore generale del San Filippo Neri e dell'Asl RmG. Non solo. Il gup, che si è pronunciato su una presunta truffa ai danni del servizio sanitario regionale, ha deciso di mandare sotto processo anche Marco Verzaschi, ex sottosegretario alla Difesa ed ex assessore regionale alla Sanità. A finire definitivamente nei sotterranei del palazzo di Giustizia di piazzale Clodio, altre accuse che erano state ipotizzate in questo filone d'inchiesta, quelle cioè che si riferivano a presunti episodi di peculato e di falso, reati che sono «caduti» in prescrizione. Verzaschi, che il 10 dicembre del 2007 finì agli arresti domiciliari per poi essere scarcerato dieci gioni dopo, in questa tranche d'inchiesta è accusato di aver ricevuto da «Lady Asl» una tangente per l'accreditamento di 182 posti letto di riabilitazione del Centro Romano San Michele. E anche di avere intascato 200 mila euro da un imprenditore per l'aggiudicazione di un appalto per la messa in sicurezza dell'ospedale San Giovanni. Alla sbarra sono finiti anche il marito della donna, Andrea Cappelli, Marco Buttarelli (ex presidente dell'Istituto Ipab San Michele), Mario Celotto, Francesco Vaia e Benedetto Bultrini. Il 5 ottobre la prima udienza.

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