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«Nomine e sanità, Marrazzo sprecone»

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Èdiventato capogruppo regionale di Forza Italia nel momento peggiore: il suo predecessore aveva cambiato partito, i consiglieri erano quattro e l'opposizione rischiava di rimanere dimezzata. In pochi anni ha invertito la rotta: non è un caso che ora i consiglieri di Fi siano nove (come quelli di An) e che nel partito i dissidi siano un ricordo. Ma Alfredo Pallone guarda avanti e suona la carica: «Non dobbiamo fermarci. Ci impegneremo per vincere le elezioni europee e, tra un anno, le Regionali». Onorevole Pallone, lei ha spesso criticato la maggioranza, soprattutto sulla sanità. Cosa dovrebbe fare Marrazzo per risanare i conti? «Tanto per cominciare dovrebbe smetterla di parlare di scelte condivise, quando poi è sordo di fronte alle nostre proposte. Poi dovrebbe iniziare a riformare la sanità, partendo dagli sperperi e dalle spese inutili. Per non parlare dei tagli alle consulenze non sanitarie, annunciati da mesi, ma mai fatti. Inoltre, basta con le ingerenze della politica sulle nomine dei direttori generali, dei primari e negli altri incarichi. Un modo di fare che serve soltanto a gestire potere e clientele. Sono venuto proprio oggi a conoscenza di un caso emblematico: in una Asl il direttore generale ha contestato a un dirigente la sua volontà di candidarsi in una lista del centrodestra alle elezioni del suo Comune. Mi sembra evidente: la politica deve uscire dagli ospedali». Bè, la politica ha sempre avuto un peso nelle Asl. Lo chiamano spoil system... «Sì, ma quello del presidente Marrazzo è stato uno spoil system all'amatriciana. Non lo dico solo io ma anche le sentenze dei tribunali che si sono succedute in questi anni e che hanno stabilito come quella legge fosse incostituzionale. Stiamo preparando un dossier per raccontare all'opinione pubblica quanto è costato questo assurdo braccio di ferro tra i partiti della sinistra per trovare una sistemazione adeguata ai loro manager compiacenti. Abbiamo calcolato che la Regione è stata costretta a risarcimenti per circa otto milioni di euro per cause perse. A questi si aggiungono tutte le spese legali per le quali in alcuni casi ci si è rivolti a consulenze esterne. Uno scandalo vergognoso». Dagli aeroporti di Viterbo e Frosinone alla Roma-Latina. Quale giudizio dà delle infrastrutture previste? «Marrazzo ha parlato di nuove opere pubbliche e di nuovi investimenti. Credo che non saranno mai realizzati. Potevano essere fatti in questi anni, ma i signori della sinistra, capaci solo di dire no, hanno impedito ogni riforma possibile. La loro incompetenza non ci ha neanche consentito di utilizzare l'unica fonte di entrata che non avrebbe gravato sulle nostre casse, ovvero i fondi comunitari. La vera sfida che avrà di fronte la prossima classe dirigente della Regione, che manderà a casa quella attuale, sarà proprio di saper utilizzare tutti gli strumenti economici che abbiamo e che possono farci uscire da questa recessione. L'Europa e le sue opportunità dovranno essere al centro dell'agenda politica della prossima campagna elettorale regionale». Parliamo del Pdl alla Pisana. Quando debutterà il gruppo unico di An e Fi? «Presto, dopo le elezioni europee. Ma tra la gente il Pdl già esiste: questa è la differenza più rilevante con il Pd. Il nostro partito ha già stravinto, con il presidente Berlusconi, le ultime consultazioni. Colgo l'occasione per dire che, grazie anche all'impegno di Stefania Craxi, farà parte del Pdl regionale anche Francesco Saponaro, ora al Misto». Tra un anno ci saranno le elezioni regionali. Chi candiderà il centrodestra contro Marrazzo? «Possiamo presentare un politico o un esponente della società civile ma questo non è importante. Di certo sarà una scelta condivisa e in linea con la filosofia del presidente Berlusconi. Nel Lazio c'è bisogno di una sterzata: il centrosinistra non è stato all'altezza della sfida. Anche politica: è stato fatto un rimpasto traumatico soltanto per accontentare gli appetiti di qualche provincia e per condizionare l'esito delle elezioni amministrative ma gli elettori hanno capito che questa maggioranza non riesce a migliorare le cose». Resta però il nodo dell'Udc. Le elezioni regionali non prevedono il ballottaggio, dunque è fondamentale avere delle coalizioni «larghe» evitando di perdere voti... «L'Udc ha i nostri stessi valori. Auspico che prevalgano questi ultimi nella scelta delle alleanze per le elezioni del 2010. Dal Pdl ci saranno sempre porte aperte».

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