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Droga, sequestrata la fortuna dei boss

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Unavilla a Rocca Priora, quartier generale del boss Franco Gizzi, terreni, conti correnti in alcune banche di Milano, società edilizie di Priverno (Latina) e automobili. Una fortuna. Circa tre milioni di euro che l'organizzazione aveva incassato spacciando lo stupefacente comprato dai camorristi, arrivato dal Marocco e dalla Spagna. I sequestri sono stati disposti dal Tribunale di Roma, Sezione misure di prevenzione, in accoglimento della richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura capitolina. Anche se la base logistica era ai Castelli romani, il gruppo di Gizzi faceva i suoi affari nel Sud pontino. L'area romana, soprattutto a Tor Bella Monaca, era controllata dai Daminiani, anche loro finiti nei guai con il blitz scattato a febbraio e battezzato dalla Finanza «Nuovo Impero» che portò all'esecuzione di 35 arresti. la divisione del terriotorio era il tacito patto stretto tra le due organizzazioni che in comune avevano i canali per il rifornimento della droga e gli intermediari. Fab. Dic.

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