Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rapinato e picchiato da baby bulli perché il cellulare non è alla moda

default_image

  • a
  • a
  • a

«Daccii soldi, il cellulare» e poi lo picchiano. I cattivi sono cinque ragazzi di Tor Bella Monaca, ritenuti membri di una banda che non sarebbe la prima volta che aggredisce e razzia. Il più grande, il capo, ha 18 anni (e precedenti penali per reati contro il patrimonio), tre sono diciassettenni (uno ha precedenti per furto) e il quinto, il più piccolo del gruppo, ne ha 15. A modo loro, sono tutti studenti. La vittima è un bengalese, anche lui diciassettenne. Se l'è cavata con 15 giorni di prognosi prescritti dai medici del pronto soccorso del policlinico Tor Vergata dov'è stato portato dai carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca. L'altra sera, alle 19, i cinque vedono il ragazzo solo, nei pressi della fermata dell'autobus in via Chiari. Lo avvicinano, lo accerchiano e lo minacciano. «Dacci i soldi». Lui risponde: «Non li ho». Loro insistono: «Allora tira fuori il cellulare». Il bengalese non oppone resistenza, infila la mano in tasca ed estrae il telefonino. È un vecchio modello. I cinque non sono soddisfatti, anzi, sembrano arrabbiati: lo gettano a terra e lo calpestano facendolo in mille pezzi. Poi se la prendono con l'immigrato, contro il quale sferrano calci e pugni. Lui nemmeno prova a reagire, tenta solo di proteggersi chiudendosi a riccio, coprendosi il volto con gli avambracci per evitare che i calci lo feriscano. Scaricata la gragnuola di colpi, i cinque lasciano il giovane a terra e se ne vanno. Il bengalese torna a casa, racconta tutto ai genitori i quali avvisano i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca. Parte la caccia ai cinque, i militari hanno i loro identikit. Le pattuglie battono la zona e qualche minuto dopo vedono i bulli seduti sereni all'esterno del supermercato Le Torri. Sono tranquilli, fanno finta di niente. Il loro aspetto coincide con quello descritto dalla vittima dell'aggressione. Per tutti loro l'accusa è di rapina e lesioni. Il diciottenne è già stato processato per direttissima: il giudice ha stabilito che dovrà firmare tutti i giorni in caserma. Gli altri quattro invece sono al centro di accoglienza per minori, in via Virginia Agnelli, al Portuense, in attesa del procedimento penale. Sul loro conto i carabinieri non hanno finito di indagare. Dall'inizio del mese i militari di Tor Bella Monaca hanno ricevuto altre due segnalazioni di aggressioni avvenute allo stesso modo, da parte di uno stesso gruppo: giovanissimi che prendono di mira loro coetanei per rapinarli di cellulare e portafogli, finendo l'agguato a calci e pugni.

Dai blog