Conte "smemorato del popolo" attacca Tempo, Giornale e chi osa criticarlo
Da recordman delle richieste di dimissioni a mister «Vinavil». In pratica, lo smemorato del popolo. E dire che, nella sua velocissima ascesa, Giuseppe Conte ha chiesto passi indietro praticamente a tutti: alla fine un video tonante, con piglio leguleio, non veniva negato a nessuno. D’altra parte, il leader del M5S doveva mantenere fede alla vocazione originaria, quando la combriccola messa in piedi da Beppe Grillo si era specializzata proprio nel ramo dimissioni. Poi la progressiva mutazione. «Adesso cercano di infangarci», tuona in una diretta social. Seppur senza citare direttamente i quotidiani è evidente il riferimento a Il Tempo, Il Giornale e ai media che hanno osato chiamarlo in causa. L’ex presidente del Consiglio si riferisce al caso Hannoun, l’architetto giordano, che è stato un interlocutore di rango per via di Campo Marzio. Ancora di più la sua «filiale» operativa, l’associazione Abspp, quella che gli inquirenti ipotizzano essere la cassa per Hamas.
Una rete con cui ha avuto a che fare direttamente l’avvocato di Volturara Appula. Almeno in un’occasione: il 19 settembre 2022. Quel giorno di campagna elettorale (si votò pochi giorni dopo) l’ex premier passa da Genova a Milano, dove hanno sede gli uffici legali dell’associazione Abspp, e incontra il vicepresidente Sulaiman Hijazi. «Grazie per il tempo che ci ha dedicato oggi», scriverà poi sui social il braccio destro di Mohammad Hannoun, pubblicando anche un selfie con l’illustre esponente politico. «Si tratta di una delle tante foto che le persone si fanno con il presidente» disse allora lo staff.
Eppure è difficile parlare di «casualità», anche perché un suo collega di partito, l’allora sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano ebbe con Hijazi e con lo stesso Hannoun diversi incontri. Uno, nel 2021, documentato sui social dall’Associazione Palestinesi in Italia: una videocall che vede la partecipazione dei due rappresentanti insieme al sottosegretario M5S. Poi c’è il capitolo che riguarda l’eurodeputato Gaetano Pedullà: altro scatto pubblicato sui social con l’architetto giordano lo scorso 9 giugno. Entrambi con la kefiah al collo, a sottolinearne il sentiment. Lo stesso giorno il pentastellato posta un suo intervento a una manifestazione organizzata dall’Associazione dei Palestinesi in Italia che fa capo proprio ad Hannoun: «Sono un parlamentare europeo eletto a Milano dal M5S e so anche da molti di voi». Summit e foto che riguardano anche l’attuale governatore della Campania, Roberto Fico, immortalato accanto a Sulaiman Hijazi. Una vera e propria liaison quella con la deputata Stefania Ascari e con l’ex grillino Alessandro Di Battista, ingaggiati come agit prop dalle associazioni accusate di essere filo Hamas. Appelli a donare, missioni internazionali: insomma, un rapporto consolidato. Quello che ora Giuseppe Conte tenta di nascondere : «Ci accusano di essere stati complici, di aver voluto favorire in qualche modo il finanziamento di Hamas. Follia». Insomma niente album di famiglia.
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