
Roma Pride, Calenda brutale con Magi: “Cartelli su Meloni indegni, volgari e sessisti”. Botta e risposta

È scontro tra Carlo Calenda, leader di Azione, e Riccardo Magi, segretario di +Europa, in seguito alla polemica scaturita dalla partecipazione del secondo alla sfilata del Roma Pride, durante la quale sono stati esposti cartelli sessisti con la scritta "amica dei Dick-tators" riferita alla premier Giorgia Meloni. Calenda ha commentato duramente l’episodio sui social: "Questa roba è indegna, volgare, sessista e insultante. E se invece della faccia della Meloni ci fosse stata quella di Elly Schlein ci sarebbe stata una giusta indignazione generalizzata. Spero che gli amici di +Europa si scusino rapidamente", ha scritto su X, riferendosi ai cartelli esposti da Magi durante la manifestazione.
Il Pride dell'odio: leader a testa in giù, bandiere palestinesi e Pd in prima fila
La replica di Magi non si è fatta attendere. Sempre via social, il leader di +Europa ha accusato Calenda di strizzare l’occhio alla destra: "Anche oggi Calenda si è guadagnato la pacca sulla spalla di Meloni. Carlo, sali pure sul carro di questa destra, noi continueremo a stare su quello del Pride. Non capire che il genere di Meloni non ha nulla a che fare con la parola Dicktator rivolta a tre uomini è da Fratelli d'Italia, ribadire un concetto sbagliato e non avere alcun senso dell'ironia è da Calenda. Ps: fattelo spiegare dai molti under 30 di Azione che ieri erano sul carro di +Europa a sfilare al RomaPride".
Roma Pride, il cartello sessista di Magi contro Meloni. FdI: solo odio e volgarità
Non è mancata una controreplica da parte di Calenda, che ha ribadito la sua posizione, stigmatizzando le modalità con cui alcune forze politiche scelgono di manifestare il dissenso contro il governo: "Riccardo, che risposta stupida. Noi siamo presenti a tutti i pride senza bisogno di insolentire e fare allusioni volgari e sessiste. Così come critichiamo il governo senza fare buffonate come vestirsi da fantasma in aula. Tutta roba autolesionista e anche un po' ridicola. Buona strada". Un botta e risposta che mette a nudo l’ennesima spaccatura dentro l’opposizione.
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