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Guerra, Salvini all'assalto dell'Ue: "Solo Trump e Putin parlano di pace. La Russia non è una minaccia"

«Non penso che la Russia sia una minaccia per il mondo. Per gli italiani la minaccia sono i troppi clandestini che anche grazie all’inerzia dell’Unione Europea sono entrati in casa nostra». Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’evento di Confindustria «Bridging the Alps: Overcoming Barriers and Advancing Sustainable Connectivity in Europe» al Parlamento europeo a Bruxelles. «Se noi dessimo retta alla commissaria Kallas, saremmo in guerra. Io ho un figlio di 21 anni e non voglio mandarlo in Ucraina perché la signora Kallas ha voglia di guerra. Con tutto rispetto, ci vada lei. L’obiettivo è fermare le armi che in questo momento stanno ammazzando sia sul fronte ucraino, che è la parte aggredita, che sul fronte russo, che è la parte che ha aggredito. Quindi o andiamo avanti altri tre anni a contare i morti, oppure proviamo a fermarli», ha spiegato il leader della Lega. «La cosa grave è che mentre Donald Trump e Vladimir Putin passano ore al telefono, spero proficuamente, riavviando un percorso di pace che deve avere Volodymyr Zelensky protagonista a pieno titolo al tavolo, l’Unione Europea si tiri fuori, parli di armi, parli di nucleare come arma, boicottando un processo di pace. Sarebbe gravissimo se qualcuno a Bruxelles, a nome del popolo anche italiano, stesse boicottando un processo di pace. L’obiettivo è che smettano di bombardarsi sia gli uni che gli altri», ha poi concluso Salvini.

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