Ue, mezzo Pd si ribella a Elly Schlein: il voto sul riarmo spacca il partito
Il capolavoro di Elly Schlein, che alla plenaria del Parlamento Europeo sulla difesa, perde mezzo partito, e si avvicina a diventare minoranza. La conta finale sul libro bianco, che contiene passaggi sul piano ReArmEu, finisce ad 11 eurodeputati che seguono l’indicazione di Elly Schlein e si astengono (Lucia Annunziata, Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capodelegazione Nicola Zingaretti) e 10 dell’area riformista che votano a favore, come proposto da S&D (Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo).
Pd in tilt sulle armi, Elly "bombardata" da Prodi e Veltroni
Una doppia frattura per la segretaria dem, che crea un fossato con la minoranza e si distingue dalla famiglia europea di riferimento, quella dei socialisti e democratici. Elly Schlein era partita con intenzioni ancóra bellicose, i fedelissimi Camilla Laureti ed Alessandro Zan nella prima assemblea della delegazione italiana lunedì, avevano proposto il voto contrario, per rimanere incollati alla linea di Giuseppe Conte e di Avs, che oggi alla plenaria infatti hanno scelto il No.
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La mediazione del capo delegazione Nicola Zingaretti ha portato a più miti consigli (si fa per dire) Elly Schlein, che è riuscita ad evitare sul finale almeno l’ulteriore divisione degli indipendenti (candidati però dal Nazareno) Cecilia Strada e Marco Tarquinio, intenzionato a seguire il M5S. La segretaria dem si accontenta di perdere mezzo partito, in effetti un risultato rilevante!
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