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Paola Frassinetti: "In alcune scuole discriminato chi si professa di centrodestra"

Il sottosegretario di FdI: "La classe sia il luogo del dialogo". E ancora: "Troppi istituti non hanno parlato delle foibe"

Christian Campigli
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«La scuola italiana non sempre è il luogo del dialogo come dovrebbe essere. Essere di destra, in alcuni istituti non viene tollerato , sia da parte di studenti intolleranti che da dirigenti e insegnanti». Il Sottosegretario all'Istruzione, Paola Frassinetti, commenta così l'ennesimo, pessimo esempio di mancanza di pluralità occorso a Udine.

Un preside ha cancellato dai social gli ex alunni che seguono Meloni e Salvini. Ma la scuola non dovrebbe essere un luogo di rispetto e pluralità?
«Assolutamente sì, la scuola dovrebbe esserlo. Purtroppo viviamo un clima infuocato e, seppur questi episodi rappresentino un'eccezione, vi sono ancora professori che disattendono il rispetto per le idee di tutti. Vengono usati metodi discriminatori, in particolar modo per chi è vicino al centrodestra. In occasione del 10 febbraio, per il Giorno del Ricordo, sono state molte, troppe le scuole che non hanno parlato della tragedia delle foibe. O che l'hanno fatto portando avanti assurde tesi negazioniste».
A Monfalcone alcune bambine vanno in classe col niqab.

Che idea si è fatta della vicenda?
«Guardi, io sono stata a Monfalcone, perché volevo approfondire la vicenda. Almomento, le ragazze coinvolte sono quattro, ma è chiaro che non potersi nemmeno guardare in viso è un enorme ostacolo alla piena integrazione. Purtroppo esiste, ad oggi, un vuoto normativo che, auspichiamo, possa essere colmato al più presto con una legge ad hoc. È evidente, al tempo stesso, come non si possano caricare tutte le responsabilità sulla scuola e sui dirigenti. Condivido appieno la posizione del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Marina Terragni: "Una scuola che vuol essere libera e trasparente non può certo assumere questi atteggiamenti”».

Si è parlato molto di linguaggio inclusivo e di educazione sentimentale. Qual è il percorso giusto da intraprendere per l'educazione eil benessere dei nostri figli?
«Noi abbiamo puntato molto sull'educazione civica, grazie alle linee guida fortemente volute dal ministro Valditara. Con quelle misure vogliamo cogliere le problematiche e le criticità dell'età adolescenziale. La parola rispetto è costantemente al centro: rispetto del più fragile, dei generi, delle minoranze. Tutto viene portato avanti con esempi concreti, facendo parlare, ad esempio, ragazzi che hanno subito episodi di discriminazione. Molto importante è anche l'educazione finanziaria, uno strumento essenziale per il contrasto alla violenza economica sulle donne».

La valutazione dei presidi è un momento storico, di passaggio per la scuola italiana?
«Direi di sì, visto che stiamo parlando di una misura attesa da ben 25 anni. Questo nuovo sistema migliorerà il servizio per gli studenti e per le loro famiglie. Senza dimenticare un'evidente opportunità di crescita professionale per gli stessi dirigenti».


Bullismo: cosa è stato fatto e cosa deve essere ancora fatto per debellare questa piaga dalle scuole italiane.
«Il bullismo si combatte stringendo un'alleanza tra scuola e famiglie. Il parlamento ha approvatoa a febbraio 2024 la nuova legge su bullismo e cyber che ha inasprito la precedente del 2017. Bisognavigilare, cogliere i primi momenti di disagio e intervenire subito. Abbiamo potenziato gli sportelli dello psicologo e stanziato fondi. Va costantemente ribadito come il bullismo e il cyberbullismo siano atti di assoluta vigliaccheria».

È stato ufficializzato il rinnovo (aumenti) dei contratti della scuola. Ci vuole illustrare i numeri?
«Nell'ultima manovra, nonostante oggettive difficoltà, abbiamo garantito un aumento per i docenti del 6% sullo stipendio ed un ulteriore + 5,4% nella successiva tornata 25-27. Senza dimenticare il taglio del cuneo fiscale. Dopo annidi immobilismo, il governo ha agito; oravogliamo continuare su questa strada, stanziando fondi nel prossimo triennio».

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