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Salvini: "Esportare il modello MAGA. Le chat? Giorgia confermerà che non la pensano così"

Dario Martini
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Dal progetto di Elon Musk di esportare il modello Trump in Europa, al piano americano per Gaza fino alle questioni interne: dall’espulsione di Almasri alla necessità di una nuova rottamazione per le cartelle esattoriali. Affrontiamo con Matteo Salvini tutti i temi caldi del momento, quindi anche il caso delle chat di FdI che qualche irritazione ha creato nella Lega ma anche nel partito della premier Meloni.

Ministro Salvini, partiamo dall’Europa. Domani a Madrid c’è il vertice dei Patrioti, è davvero esportabile il modello «MAGA» nel nostro continente nella declinazione «MEGA» (Make Europe Great Again)?
«Certamente sì, vogliamo rafforzare il progetto politico di chi vuole un’Europa più concreta, capace cioè di fare meno cose ma di farle meglio, capace di proteggere famiglie e imprese europee. Esempio concreto: come fatto da Trump, Bruxelles dovrebbe immediatamente bloccare l’estremismo green che vorrebbe imporre solo auto elettriche dal 2035. Una scelta che favorirebbe la Cina e danneggerebbe il vecchio continente. Ecco, su questo e su altri temi come l’immigrazione vogliamo dare la sveglia a Bruxelles».

La sinistra italiana ed europea denuncia le ingerenze di Elon Musk in Europa, prima contro Starmer nel Regno Unito, ora nelle elezioni tedesche con il sostegno all’AfD. Sono paure fondate?
«Assolutamente no. A sinistra hanno tollerato e addirittura accettato sostegno finanziario da personaggi come Soros e tifano pubblicamente per organizzazioni straniere che portano immigrati in Italia, sfidando apertamente le nostre leggi. Musk ha il diritto di esprimere opinioni, il problema è che non è allineato al politicamente corretto di sinistra e quindi viene attaccato».

 



 

È possibile un dialogo in Europa tra voi, Conservatori e Popolari su alcuni dossier? E nel caso quali?
«Assolutamente sì, peraltro alcune prove di dialogo sono già concrete in alcuni Paesi come la Germania o la Spagna. E in Italia governiamo insieme, a dimostrazione che il nostro Paese è un laboratorio politico a cui tutto il vecchio continente deve guardare con attenzione. Contro l’immigrazione selvaggia e l’estremismo green, a sostegno delle radici giudaico cristiane dell’Europa o sulla tutela del lavoro tutte le forze di centrodestra hanno il dovere di fare sintesi. Noi in Italia abbiamo avuto un grande maestro: Silvio Berlusconi. Dobbiamo ricordare la sua capacità di allargare la coalizione pur di battere le sinistre e farne tesoro».

Der Spiegel scrive che l’Europa lavora alla possibilità di non vendere più solo auto elettriche dal 2035 ma anche ibride. È la soluzione giusta?
«È un passo in avanti rispetto alla follia suicida della coppia Von der Leyen-Timmermans (infatti siamo stati gli unici a non votare mai per Ursula). Sarebbe il primo passo verso il ravvedimento ma serve più coraggio, includendo anche altre tecnologie, come i biocombustibili, per esempio».

La proposta di Donald Trump per una Gaza «Riviera» ha sollevato un coro di no. C’è chi parla di «pulizia etnica». Lei cosa ne pensa?
«È interesse degli stessi palestinesi il totale sradicamento del terrorismo. Penso che Donald Trump sia l’unico leader capace di portare pace in Medio Oriente e in Ucraina. Abbiamo il dovere di guardare con interesse alle sue proposte e mi auguro che la sua idea per risollevare Gaza possa concretizzarsi».

Il Fatto pubblica le chat interne di FdI con commenti poco lusinghieri sulla Lega («partito senza onore») e su di lei («bimbominkia»). Che effetto le ha fatto leggerli, c’è un problema in maggioranza?
«Se qualcuno spera di mettere in difficoltà la maggioranza pubblicando vecchie chat riservate, sbaglia. Certo, anche se non sono eccessivamente permaloso non fa piacere leggere certe cose. Però si tratta di battute scritte in un’altra era politica che - sono certo- non rispecchiano il pensiero attuale degli alleati. Giorgia saprà confermarlo».

 

 

Caso Almasri, i ministri Nordio e Piantedosi hanno riferito in Parlamento. Le opposizioni però insistono sul fatto che è stato liberato un torturatore...
«Mi fido dei miei colleghi di governo. La sinistra ha spalancato i porti all’arrivo di centinaia di migliaia di clandestini, non credo possa dare lezioni a un governo che espelle i delinquenti. E ricordo che è la stessa sinistra che mi voleva in galera per aver difeso i confini».

Come si esce da questa contrapposizione frontale e accuse reciproche tra una parte della magistratura e il governo sulla riforma della giustizia?
«Mi auguro che l’Anm abbassi i toni, perché il principio della divisione dei poteri deve valere anche per la magistratura che non può interferire col potere legislativo».

Lei propone una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, non basta il concordato voluto dal viceministro Leo?
«Sono due cose diverse. Noi spingiamo anche sulla rottamazione perché è una norma di buonsenso e che dà ossigeno all’Italia che lavora. Al 31 dicembre 2023, ci sono 163 milioni di cartelle con milioni di famiglie coinvolte. Sosteniamo il principio che chi si impegna, lavora ed è in buonafede dev’essere sostenuto e non ostacolato. In questo senso, nell’ottica di semplificare la vita ai cittadini tagliando la burocrazia, vogliamo ridurre il potere delle Sovrintendenze per tutto quello che non è patrimonio storico-culturale rilevante, responsabilizzando maggiormente i sindaci». 

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