
Mucillagine, per la sinistra anche la schiuma nell'Adriatico è colpa di Meloni

Brutta sorpresa per tanti italiani in vacanza sulla riviera adriatica, dove quest'anno è tornato a manifestarsi il fenomeno della mucillagine, la schiuma gelatinosa prodotta dal proliferare di alghe accelerato dall'alta temperatura. Un fenomeno naturale che non è rischioso per la salute ma che provoca enormi disagi per i bagnanti, oltre a rappresentare un danno economico per il settore del turismo e un pericolo per l'ecosistema marino. Un fenomeno che si presenta ciclicamente, quando le condizioni climatiche sono favorevoli, a prescindere dal colore del governo... Ebbene, per la sinistra ambientalista anche la schiuma in mare è colpa dell'esecutivo e della premier Giorgia Meloni.

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Mucillagine nell'Adriatico, l'esperto avverte: cos'è e qual è il vero rischio
"La temperatura dei nostri mari ha raggiunto i 30 gradi, provocando la proliferazione di mucillagine, con danni alla biodiversità e all’economia, e l’ingresso nei nostri mari di specie aliene, di cui 134 sono state censite come pericolose per l’equilibrio ambientale". scrive Angelo Bonelli in una nota che mette insieme l'emergenza idrica e le alghe. "C’era una volta il commissario contro la siccità, nominato il 5 maggio 2023 dal governo Meloni. Ma chi l’ha visto? E soprattutto, cosa ha fatto? Le dighe siciliane raccolgono acqua dolce che non viene utilizzata per l’agricoltura perché da anni non sono state collaudate, causando così la dispersione dell’acqua in mare. Questo é un vero crimine. In Sicilia, la siccità e la desertificazione hanno causato danni per oltre 3 miliardi di euro, con una riduzione del 70% della produzione cerealicola e del 45% delle coltivazioni arboree. In alcune aree particolarmente colpite dalla siccità, vigneti e agrumeti sono stati estirpati", scrive il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra che spiega: "In Puglia, la produzione di olive è prevista in calo del 50%, mentre in Basilicata la produzione di grano potrebbe diminuire del 90%. La situazione è grave anche in Abruzzo e Calabria. Questi dati drammatici sono legati alla siccità e all’aumento delle temperature. L’estate 2024, secondo i dati Copernicus, è stata la più calda di sempre. La temperatura dei nostri mari ha raggiunto i 30 gradi, provocando la proliferazione di mucillagine, con danni alla biodiversità e all’economia, e l’ingresso nei nostri mari di specie aliene, di cui 134 sono state censite come pericolose per l’equilibrio ambientale", conclude Bonelli.
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