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Roccella censurata, la solidarietà del mondo della politica. Ma il Pd resta in silenzio

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La politica si schiera dalla parte del ministro Roccella. «La mia solidarietà al ministro della Famiglia, della natalità e delle Pari opportunità, Eugenia Roccella, costretta per le dure contestazioni a lasciare gli Stati generali della Natalità senza poter tenere il proprio intervento», Francesco Lollobrigida spiega che «inquieta che chi pretende il diritto di decidere non lasci a un ministro della Repubblica la libertà di esprimere le proprie idee». «Il mio pensiero va anche agli organizzatori e alle tante donne, mamme presenti e future, alle quali non è stato consentito di esporre il proprio pensiero», aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia, con il partito che fa quadrato a sostegno di Roccella mentre attestazioni di solidarietà arrivano anche da Iv e Azione. 

 

 

«Quanto avvenuto stamattina agli Stati generali della natalità è inqualificabile - dice allora Ester Mieli, responsabile FdI Pari opportunità e politiche contro ogni discriminazione -. Eugenia Roccella è stata costretta ad abbandonare il palco a causa delle contestazioni di un gruppo di persone. Proprio coloro che professano la democrazia si sono resi protagonisti, ancora una volta, di un atteggiamento di censura nei confronti di chi non la pensa come loro. Esprimo solidarietà al ministro Roccella incoraggiandola a portare avanti il suo lavoro in favore delle famiglie, della natalità e delle donne». Di «atti di intolleranza inaccettabili» parla su X Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione. «Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, è sempre sbagliato cedere il passo ad attacchi, odio e violenza. Alla ministra Roccella tutta la mia solidarietà», aggiunge. 

 

 

Licia Ronzulli rileva che «non c’è modo più illiberale di pretendere la libertà impedendo di parlare con contestazioni, urlando e fischiando, costringendo un ministro ad abbandonare un evento». «Ed è ancora più grave e inaccettabile il metodo, purtroppo frequente, di sabotare le manifestazioni degli altri. Desidero esprimere al ministro Roccella tutta la mia solidarietà», conclude la vicepresidente FI del Senato. «È grave che la ministra Roccella abbia dovuto rinunciare ad intervenire agli Stati generali della natalità, a lei la mia piena solidarietà», osserva anche Maria Elena Boschi. L’esponente di Italia Viva aggiunge che «l’espressione del dissenso è lecita, ma non si può dimenticare che libertà e democrazia si esprimono innanzitutto consentendo di parlare, non con la censura». «Contestare un oratrice impedendole di svolgere il suo intervento è una forma di violenza inaccettabile per un Paese democratico», dice il vicecapogruppo Nm alla Camera, Pino Bicchielli. Infine ecco anche l’intervento del presidente del Senato, Ignazio La Russa: «La mia solidarietà al ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, costretta questa mattina a lasciare gli Stati Generali della Natalità in corso a Roma a causa della contestazione di studenti medi e universitari. Il diritto di esprimere la propria opinione è uno dei pilastri della nostra Repubblica e non potrà mai essere messo in dubbio da un gruppo di facinorosi che si arrogano la facoltà di stabilire chi può parlare e chi no». Nessuna parola, come sempre, dal Partito democratico di Elly Schlein.

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