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Piero Fassino non cambia versione: “Giorni di enorme sofferenza”. La sua verità sul telefono

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Piero Fassino prova a dare una sua versione dei fatti sul caso del presunto furto del profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. “Non ho detto di essere al telefono, ho detto che avevo il telefono in mano. Le immagini? Vorrei averle viste io quelle immagini, anzi, spero di vederle presto. Che me le facciano vedere, così chiariamo. Le notizie è giusto darle, non nasconderle, quando si hanno. Io ho la mia versione, poi si vedrà. Spero che però finisca qui, quello che si doveva scrivere si è scritto. È uscito quello che doveva uscire. Ora basta, l’accanimento è un’altra cosa. La cosa mi fa star male. Sto vivendo giorni di enorme sofferenza...”, lo sfogo del ex ministro della Giustizia agli amici riferito da Repubblica.

 

 

Il deputato del Pd, che mantiene il punto sulla sua versione su quanto accaduto nello scalo romano, spiega ancora come sono andate le cose: “No, non avevo le cuffie nelle orecchie, non le portavo. Ripeto, avevo il telefono in mano. E poi avevo il trolley. È stato un equivoco, un malinteso, non volevo rubare una boccetta di profumo. Pensavo si fosse chiarito tutto”. E Fassino aspetta sempre che venga formalizzata la denuncia, visto che al momento non ha ancora ricevuto nulla, né lui né il suo avvocato.

 

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