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Europee, Annunziata e Cecilia Strada capolista del Pd: e c'è chi voleva Cecchettin

Edoardo Romagnoli
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«Noi stiamo correndo per vincere le elezioni europee». Elly Schlein non si accontenta della soglia minima di sopravvivenza del 20% e rilancia in vista della corsa per Strasburgo. Ma per vincere ci vogliono i voti e per avere i voti ci vogliono i candidati giusti che però ancora non ci sono. In questi giorni sono in corso una serie di interlocuzioni. Una decina di giorni fa al Nazareno si è svolta una riunione tra la segretaria, Marco Furfaro, Igor Taruffi, Riccardo Righi, Marta Bonafoni, Francesco Boccia e Flavio Alivernini.

Durante l’incontro si è discusso della possibile candidatura di Gino Cecchettin. Un nome che per ora è stato «congelato» e la sensazione è che più passa il tempo e meno si fa concreta la possibilità che il padre di Giulia possa essere inserito in lista; anche perché lui, tramite il suo avvocato, ha smentito a più riprese. Ma andiamo con ordine. Nella circoscrizione nord-est dovrebbe trovare posto Cecilia Strada insieme a Stefano Bonaccini, ma fra i nomi ci sarebbe anche l’ex deputata Giuditta Pini (vicina a Matteo Orfini) e l’attuale eurodeputata Elisabetta Gualmini. Ma non solo. In corsa ci sarebbero anche Annalisa Corrado, Alessandro Zan e Alessandra Moretti. Nella circoscrizione nord-ovest ci dovrebbe essere il sindaco di Bergamo, vicino a Bonaccini, Giorgio Gori. Ci proveranno anche Irene Tinagli, Enrico Letta, Emanuele Fiano e l’assessore di Milano Pierfrancesco Maran. Non è da escludere l’impegno anche di Andrea Orlando, che da un po’ di tempo sta curando la Liguria, il territorio in cui è stato eletto. Al centro invece dovrebbe consumarsi lo scontro fra il sindaco di Firenze Dario Nardella, area Bonaccini, e Nicola Zingaretti, sponda Schlein. In questa circoscrizione però potrebbero correre anche il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, a cui anche i 5 Stelle hanno chiesto la disponibilità a candidarsi, e Alessia Morani, una che non ha mai lesinato critiche alla leader dem.

 

Al sud il nome ormai certo è quello dell’ex giornalista Rai Lucia Annunziata (dovrebbe essere il primo nome in lista), ancora dubbi sulla candidatura di Sandro Ruotolo, lui si è proposto, ma fra i big ci dovrebbero essere anche il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia, Pina Picierno e il sindaco di Bari Antonio Decaro. Ci potrebbe essere posto anche per Raffaele, detto Lello, Topo, uomo vicino al governatore campano Vincenzo De Luca.

Nelle isole per ora il solo nome che si fa è quello del medico eroe di Lampedusa, ed eurodeputato uscente, Pietro Bartolo. A questi nomi potrebbe aggiungersi anche Emma Bonino qualora il progetto degli «Stati Uniti d’Europa» dovesse saltare. È da capire che farà Schlein, anche se ancora non lo ha ufficializzato un suo impegno diretto in lista è dato quasi per scontato. Due i motivi principali. Il primo: la leader dem ha sfidato Meloni proprio sul campo delle Europee e un passo indietro sarebbe un autogol clamoroso. Il secondo: se il Pd riuscisse a ottenere un buon risultato alle elezioni la sua posizione, traballante, alla guida del Nazareno potrebbe rinsaldarsi. Quindi c’è da capire se si candiderà in una sola circoscrizione o in tutte e soprattutto se lo farà inserendosi come capolista o preferirà mettersi al secondo o terzo posto. Il fatto è che se deciderà di candidarsi come testa di serie finirebbe per sbarrare la strada ad altre candidate dem. C’è poi tutta la questione interna su chi prenderà il posto da gregario. È indubbio che trovarsi vicino alla segretaria potrebbe portare più voti del previsto.

 

In casa Pd le Europee rappresentano uno spartiacque. E forse la segretaria punta in alto («corriamo per vincere») nella speranza di raggiungere almeno il 20%. La famosa soglia di sopravvivenza che, se non fosse raggiunta, sancirebbe, con molta probabilità, la fine della sua corsa al comando del Nazareno.

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