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Scandalo dossier, Foti: "Gravità assoluta, non cali il silenzio"

Christian Campigli
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Un caso che ha prodotto un assordante rumore, ma sul quale una manina nascosta sta cercando di abbassare il volume. Una vicenda che, al contrario, il nostro quotidiano vuol continuare a raccontare. Perché Dossieropoli riguarda tutti e tocca gangli estremamente delicati. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, chiede a gran voce che non cali il silenzio su uno dei più clamorosi scandali italiani.

Caso dossier, esiste un pericolo per la tenuta democratica del Paese?
«Difficile poter dare una risposta perentoria, servono una serie di informazioni che possono avere solo gli organi che si interessano della questione. Non voglio fare dietrologia, ma, sicuramente, non si può archiviare questa vicenda come un'anomalia del sistema. Qui siamo di fronte ad una serie di episodi di una gravità assoluta».

 

Chi possono essere i mandanti?
«Non sono in grado di ipotizzare quale sia la mano che ha mosso i fili, né tantomeno dire se si tratti di una mente italiana, straniera o italiana e straniera. Non vi è dubbio che vi sia e vi sia stata un'intensità del tutto fuori controllo nella consultazione dei dati, avvenuti in particolar modo prima e dopo le elezioni politiche. Che vi sia quindi una finalità che mira ad interferire con il mondo della politica e delle istituzioni è del tutto evidente».

Cosa pensa dell'ipotesi di una commissione parlamentare d'inchiesta?
«La commissione antimafia è quella competente sulla materia. Va infatti ricordato come l'inchiesta ruoti principalmente intorno a uomini e accessi della Dna. Vorrei anche sottolineare che, la repentina velocità con la quale la presidente Colosimo ha provveduto a calendarizzare le audizioni dei procuratori Melillo e Cantone è la dimostrazione non solo di competenza, ma anche di significativa efficienza».

 

Come giudica la posizione di Cafiero De Raho?
«Credo che sulla sua posizione, almeno stando a quanto emerso fino ad oggi, esista un problema non tanto di incompatibilità quanto piuttosto di opportunità. Mi faccia dire che sorprende l'evidente tentativo di mettere a tacere, nascondere, archiviare, far finta che nulla sia successo. I silenzi della sinistra sono inquietanti. Se faccio mente locale, mi viene in mente una sola dichiarazione, evidentemente di facciata. Resa solo per salvarsi l'anima. Si immagini se gli spiati fossero stati esponenti della sinistra. Avrebbero gridato non solo allo scandalo, ma anche al colpo di Stato. Qui siamo di fronte ad un atteggiamento che è, nel migliore dei casi di acquiescenza, nel peggiore di connivenza».

Elezioni in Basilicata, il campo larghissimo è già ai titoli di coda?
«Io continuo a rubricare le elezioni regionali a tornate importantissime, ma pur sempre locali. L'idea della sinistra che, quando vince una regione dopo sei, sette anni, vuol rivendicare un cambio nella direzione del vento, è assurdo se non grottesco. Il campo larghissimo è in realtà un campo dei miracoli dove ci sono il gatto e la volpe. Di sicuro, non c'è un albero che dà buoni frutti».

La follia green si abbatte su case e immobili. Come si difendono i risparmi degli Italiani?
«Si tratta di una norma mascherata, ma che, di fatto, è una sorta di versione 2.0 della patrimoniale. Va ricordato che saranno i Paesi membri a gestire l'intera questione. Noi non applicheremo mai una simile iniziativa, che sarebbe un autentico salasso per i nostri cittadini e, oltretutto, non risolverebbe la questione ambientale».

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