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Quarta Repubblica, “esposti in tutte le procure”. Salvini al contrattacco sul dossieraggio

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Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e leader della Lega, è stato ospite della puntata dell’11 marzo di Quarta Repubblica, programma televisivo del lunedì sera di Rete4 che vede Nicola Porro alla conduzione. Uno dei temi su cui si è dibattuto in studio è quello dell’inchiesta sul presunto dossieraggio: “Non riguarda la politica o i giornalisti, però c’erano funzionari dello Stato pagati dagli italiani che spiavano migliaia di cittadini. La Lega farà esposti in tutte le Procure italiane, è chiaro che non erano tre singole persone a spiare. Il fatto che il nostro sia il partito più spiato mi fa capire che siamo scomodi per un sistema corrotto - prosegue Salvini -. Da un altro punto di vista, mi fa imbestialire. Che ci siano pezzi di Stato, finanza, magistrati e giornalisti di sinistra che spiano e sputtanano altri pezzi dello Stato per motivi politici... Spero che si faccia pulizia una volta per tutte. Nel mio ministero gestisco decine di miliardi, qualcuno anziché aiutarmi mi indaga di nascosto. Melillo e Cantone sono due magistrati legati a un’area non certamente di destra, sono sicuro che qualcuno si avvantaggiava della messa alla berlina di Salvini e della Lega”.

 

 

L’intemerata di Salvini continua: “C’erano funzionari che spiavano dalla mattina alla sera non solo politici, ma anche imprenditori, cantanti e calciatori. Alcuni nomi e cognomi sono usciti, ma non erano quei tre lì”. “Serve una commissione parlamentare d’inchiesta?”, chiede Porro a Salvini, che chiosa così: “Intanto, c’è la commissione Antimafia che sta lavorando. Se servisse anche la commissione d’inchiesta si farà. Neanche in Unione Sovietica o in Corea del Nord, queste cose. Io non mollo di un millimetro”.

 

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