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Caso Ilaria Salis, le condizioni di Meloni a Orban: "Cosa gli ho chiesto"

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Sulle immagini di Ilaria Salis in catene davanti ai giudici ungheresi «segnalo che non è un trattamento riservato a questo detenuto. Accade in diversi Stati, anche occidentali, che i detenuti vengano portati così in tribunale. Non è nostro costume, non lo facciamo. Sono immagini che da noi impattano ma negli altri Stati sovrani succede così». A dirlo, al termine del Consiglio europeo, è il premier Giorgia Meloni, interpellata dai giornalisti sul caso Ilaria Salis.

 

 

 

 

«Quello di cui ho parlato con il primo ministro ungherese, come faccio per tutti gli italiani detenuti all’estero, è garantire che ai nostri connazionali venga riservato un trattamento di dignità, di rispetto, un giusto processo e anche veloce - ha ribadito il premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo, a proposito del colloquio con Viktor Orban sulle condizioni in carcere di Ilaria Salis - Mi ha colpito che l’udienza sia stata rinviata a maggio, spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più. Per il resto né io né Orban possiamo entrare nel giudizio che compete alla magistratura. Posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza e la sua estraneità a questa cosiddetta "Banda del martello". Noi come governo garantiamo tutta l’assistenza che dobbiamo», ha aggiunto la presidente del Consiglio.

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