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Carcere, più di novecento innocenti in cella ogni anno

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Adriano Bonanni
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Il fenomeno della malagiustizia è una delle piaghe peggiori del nostro sistema giudiziario. Il sito errorigiudiziari.it che si occupa di questo problema fornisce le cifre con un lavoro fatto sui dati del 2022, gli ultimi a disposizione, spiegando che con il termine malagiustizia si intendono sia sia le vittime di ingiusta custodia sia quelle di errori giudiziari. Le prime sono coloro che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi venire assolte) le seconde sono coloro che, dopo essere stati condannati con sentenza definitiva, vengono assolti in seguito a un processo di revisione. Unendo le due fattispecie spiegano i due autori della ricerca Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone - dal 1991 al 31 dicembre 2022 i casi sono stati 30.778: in media, poco più di 961 l'anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato gigantesca, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri: 932 milioni 937 mila euro e spiccioli, per una media di poco inferiore ai 29 milioni e 200 mila euro l'anno. Nel solo 2022 ci sono stati ben 547 casi tra ingiuste detenzioni ed errori giudiziari (-25 rispetto all'anno precedente). In notevole crescita, invece, la spesa complessiva per indennizzi e risarcimenti: poco meno di 37 milioni e 330 mila euro, oltre 11 milioni e mezzo in più rispetto al 2021.

 

 

Ma è il numero dei casi di ingiusta detenzione che consente di capire meglio le dimensioni dell'emergenza del fenomeno e cogliere con precisione quanti sono gli errori giudiziari in Italia. Sono proprio coloro che sono finiti in custodia cautelare da innocenti, infatti, a rappresentare la stragrande maggioranza. Dal 1992 al 31 dicembre 2022, si sono registrati 30.556 casi: vuol dire che, in media, si sono registrati oltre 985 innocenti in custodia cautelare ogni anno. Il tutto per una spesa che supera gli 846 milioni e 655 mila euro in indennizzi, per una media di circa 27 milioni e 311 mila euro l'anno. Nel 2022 i casi di ingiusta detenzione sono stati 539, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione pari a 27 milioni 378 mila euro. Rispetto all'anno precedente, si assiste a un leggero calo dei casi di innocenti finiti in manette (-26), a fronte di una spesa che è aumentata invece di quasi 3 milioni di euro. Continua dunque la flessione già notata negli ultimi due anni. Ma è oggettivamente difficile immaginare che si tratti esclusivamente di un processo virtuoso del sistema. Assai più probabile, anzitutto, che la pandemia continui a far sentire i suoi effetti sull'attività giudiziaria a tutti i livelli, dunque anche sul lavoro delle Corti d'appello incaricate di smaltire le istanze di riparazione per ingiusta custodia. 

 

 

Ma un discreto peso su questa tendenza al calo dei casi lo ha soprattutto quella tendenza restrittiva secondo cui lo Stato respinge la stragrande maggioranza delle domande presentate o tende comunque a liquidare importi sempre molto vicini ai minimi di legge. Per quanto riguarda le statistiche sugli errori giudiziari veri e propri, il presupposto di partenza dev'essere che la contabilità degli errori giudiziari parte in Italia dal 1991, per arrivare anch'essa fino al 31 dicembre 2022: il totale è di 222, con una media che sfiora i 7 l'anno. La spesa in risarcimenti è salita a 86.206.214 euro (pari a una media appena inferiore ai 2 milioni e 694 mila euro l'anno). Se consideriamo soltanto il 2022, da gennaio a dicembre gli errori giudiziari sono stati in tutto 8: uno in più rispetto all'anno precedente. Un occhio infine alla spesa totale in risarcimenti per errori giudiziari. Il 2022 ha visto schizzare clamorosamente questa voce di spesa: 9 milioni e 951 mila euro, oltre 7 volte in più rispetto allo scorso anno. Ma a questo proposito è corretto ricordare che i criteri di elaborazione dei risarcimenti sono molto più discrezionali e variabili rispetto a quelli fissati invece dalla legge per l'ingiusta detenzione.

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