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Pd nel caos. "Si scannano da soli", il caso Firenze e lo sgambetto di Italia Viva

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Christian Campigli
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Telefonate, messaggi, trattative incessanti. Anche nelle ore più impensabili. Un tentativo disperato, nato più dal terrore (autentico) di perdere il potere che da un'idea politica comune. Uno sforzo del tutto inutile, perché, giunti al dunque (ovvero ai programmi) le distanze erano e sono rimaste siderali. E così, uno dei soggetti coinvolti, in una fredda domenica di agosto, si è alzato dal tavolo e ha sentenziato: “questo accordo non s'ha da fare”. Italia Viva ha fatto saltare il banco e ha deciso di correre da sola a Firenze. In settimana c'era stata una riapertura del dialogo col Pd, che ieri si è definitivamente chiusa. Troppe le distanze sui programmi (stadio, multe, sicurezza e viabilità, solo per citare le più importanti), ma decisiva anche la volontà dei dem toscani di non voler partecipare, il prossimo 3 marzo, alle primarie di coalizione.

 

 

Sara Funaro, nominata di impero dalla segreteria fiorentina del Pd, non si confronterà con Stefania Saccardi (da sempre, la donna forte dei centristi) e Cecilia Del Re, a un passo da accettare la prospettiva di entrare in coalizione con Iv. Una conditio sine qua non, quella delle primarie, richiesta espressamente da Matteo Renzi. E il centrodestra? L'ufficializzazione di Eike Schmidt come candidato per i moderati sta tardando ad arrivare. E sono, come da prassi, iniziati sulle rive dell'Arno i primi mugugni. Figli di scelte, nel recente passato, non certo tra le migliori, va detto. In realtà, secondo le nostre fonti privilegiate, non esiste alcun problema. La “trattativa” con lo storico dell'arte sarebbe ai dettagli e il nativo di Friburgo, ora, starebbe impostando il lavoro per il museo di Capodimonte.

 

 

Una serie di passaggi per rendere la macchina operativa campana perfetta e far comprendere ai suoi vice il proprio metodo. Ovviamente i moderati si sono tutelati e hanno già due alternative. Si tratta di due civici, uno appartenente al mondo dell'economia e uno della cultura. L'ipotesi di un candidato politico non è, semplicemente, mai stata presa neppure in considerazione. “Non c'è fretta. Si stanno scannando tra loro, a sinistra – ci racconta, in confidenza, un esponente conservatore - Lasciamoli fare. Quando presenteremo il nostro cavallo, avrà davanti praterie”. Il riferimento alla pessima figura rimediata dal sindaco Dario Nardella, ieri contestato ferocemente dalla curva Fiesole e allo smarcamento dei renziani dai dem è evidente. La sensazione, evidente, è che servirà ancora un attimo di pazienza per avere il nome del candidato. Ma che, salvo sorprese dell'ultimo minuto, quest'ultimo sarà Eike Schmidt. 

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