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Ue, stallo nei negoziati sul Patto di Stabilità. Spaccatura sui limiti di deficit

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Nonostante le speranze di un rapido accordo su un nuovo Patto di Stabilità e di Crescita già per questa settimana, ieri si respirava un'aria di prudenza, se non di pessimismo, tra i rappresentanti europei. Le trattative diplomatiche degli ultimi mesi non hanno prodotto alcun compromesso tangibile, lasciando aperta la possibilità che i ministri delle Finanze, tra giovedì e venerdì, possano riuscire a sbloccare le discussioni o, in caso contrario, che il vertice europeo della prossima settimana sia chiamato a intervenire. L'obiettivo sottostante la riforma è trovare un punto di equilibrio tra il ripristino del debito e la promozione degli investimenti. La presidenza spagnola dell'Unione europea ha, riferisce Il Sole 24 Ore, elaborato una seconda bozza, ma le discussioni non hanno registrato progressi significativi dall'ultima riunione dei ministri delle Finanze a metà novembre.

 

 

In linea generale, il progetto di riforma propone che per i Paesi con un deficit superiore al 3% o un debito che supera il 60% del PIL, Bruxelles stabilisca una "traiettoria tecnica" per i conti pubblici su un periodo di quattro anni, prorogabile di altri tre. L'obiettivo è ridurre il debito e mantenere il disavanzo al di sotto del 3% del PIL. Inoltre, si mira a garantire che una volta superato il periodo di quattro anni, il debito continui a diminuire. In caso di gravi deviazioni da questa traiettoria di aggiustamento, gli impegni richiesti potrebbero diventare più stringenti. Un funzionario europeo si è espresso così ieri: "A meno di miracoli, non si prevede alcun accordo. La presidenza spagnola sta facendo ogni sforzo in vista del vertice di venerdì, ma la strada è ancora in salita. La Germania è poco incline a fare concessioni, mentre la Francia ha raggiunto il suo limite". Tra i principali punti di discussione ci sono i parametri per imporre gli aggiustamenti, con i francesi che preferirebbero il saldo primario strutturale e i tedeschi che insistono sul saldo strutturale di bilancio. Inoltre, si sta dibattendo su come valutare la spesa militare nel processo decisionale sugli aggiustamenti.

 

 

Un altro funzionario comunitario ha osservato quanto segue: "Nelle recenti riunioni tecniche, era evidente che il settore più preoccupato per la stabilità dei conti pubblici non era ancora completamente soddisfatto del testo". Allo stesso tempo, alcuni governi temono che le clausole di salvaguardia sul debito e sul disavanzo possano trasformarsi in nuovi parametri vincolanti. La recente sentenza della Corte costituzionale tedesca, che ha dichiarato incostituzionali i fondi extra-bilancio creati dal governo federale, ha alimentato le preoccupazioni di un'intransigenza tedesca. In attesa di sviluppi nei prossimi giorni, che potrebbero sbloccare le trattative tra i Ventisette su un testo da negoziare con il Parlamento europeo, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha sottolineato la necessità di una collaborazione transnazionale in un discorso a Parigi, senza esplicitamente riferirsi ai negoziati sul nuovo Patto di Stabilità, ma suggerendo una connessione con l'urgenza di una riforma.

 

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