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Governo, Meloni pressa l'Europa: sì al Mes, ma prima l'accordo sul Patto di Stabilità

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Il governo guidato da Giorgia Meloni si prepara a formalizzare l'approvazione del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) a dicembre. Questa decisione giunge in concomitanza con la riunione dell'Ecofin, cruciale per l'approvazione della Riforma del Patto di Stabilità. Le ultime comunicazioni provenienti da Palazzo Chigi nei confronti dei vertici della Commissione europea indicano una volontà di apertura, ancora informale ma non priva di rilevanza, soprattutto in vista della valutazione della manovra economica da parte dell'esecutivo europeo e del vertice di Berlino. Il proposito è quello di presentare la ratifica del Mes come argomento di discussione durante l'incontro di domani tra il presidente del Consiglio italiano e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

 

 

L'obiettivo del governo italiano, riferisce Repubblica, è di porre sul tavolo parlamentare la ratifica del Meccanismo di Stabilità entro la prima metà di dicembre, affiancandola a due "clausole politiche" strategiche. La prima clausola mira a convincere i membri più restii della coalizione di centrodestra, in particolare la Lega, ad evitare dissensi in aula e a non dissociarsi dalla ratifica, dimostrando che l'Italia ha ottenuto vantaggi in termini di regole economiche. La seconda clausola, in forma di "assicurazione" sul futuro, prevede l'impegno a richiedere un nuovo voto in Parlamento nel caso in cui l'Italia si trovi nella necessità di attivare il Mes. Tale approccio mira a rassicurare i parlamentari che, anche ratificando il Fondo, questo non sarà utilizzato e, in caso di necessità futura, sarà richiesto il consenso parlamentare.

 

 

L'Italia è l'unico paese europeo che non ha ancora ratificato il Mes, e fino a quando ciò non avverrà, il Meccanismo non entrerà in vigore. La riforma proposta è principalmente focalizzata sulla creazione di una "rete" operativa in caso di crisi bancarie. La scadenza entro dicembre è fondamentale, in quanto dal primo gennaio gli Stati membri e le banche europee non potranno contare su alcuna protezione. Questa situazione ha destato preoccupazione, soprattutto tra i rappresentanti del governo tedesco. La speranza del premier italiano è di ottenere una flessibilità maggiore riguardo al Patto di Stabilità. In particolare, il governo tedesco insiste affinché il deficit si attesti non solo al di sotto del 3%, ma raggiunga il 2%, creando una sorta di "materasso" di sicurezza rispetto a paesi con politiche di spesa più generose. Eliminare questa richiesta rappresenterebbe un progresso significativo per il governo Meloni. Si vuole mostrare disponibilità sul Mes, cercando di evitare ulteriori tensioni con Bruxelles sulla manovra e sul Patto di Stabilità.

 

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