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Lollobrigida, la verità del ministro: "Stop al treno? Nessun abuso"

Gianni Di Capua
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Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha fatto fermare un treno Frecciarossa a Ciampino, vicino Roma, dove una fermata per l'Alta velocità non c'è. Il motivo: il convoglio aveva accumulato un ritardo di quasi due ore a causa di un guasto sulla linea ferroviaria; come ha raccontato il Fatto Quotidiano. Il ministro era salito a Roma Termini sul Frecciarossa 9519, partito da Torino alle 7.00 e diretto a Salerno, per raggiungere Caivano dove lo attendeva l'inaugurazione del Parco verde appena riqualificato. Solo che quando è avvenuto il guasto e il treno è stato deviato sulla vecchia linea Roma-Napoli il ministro, avendo paura di fare ritardo, ha chiesto al capotreno di scendere a Ciampino dove ha raggiunto Caivano con l'auto blu. Sul caso è intervenuta anche Trenitalia che ha voluto specificare come: «La fermata di Ciampino non ha comportato ulteriori ritardi per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l'azienda».

 

 

Poi specifica che le straordinarie fermate sono previste per una serie di casi come l'intervento del 118 a bordo, la presenza di viaggiatori intemperanti, in caso di ordine pubblico o per far scendere una carica istituzionale che deve svolgere la propria funzione pubblica. Il ministro ha voluto fare luce sulla questione: «Il treno che ho preso per arrivare, ho potuto scoprire solo dopo la partenza, aveva 100 minuti di ritardo e in pochi km ha effettuato diverse lunghe soste. Ho chiesto se fosse possibile scendere in una di queste, come anche altri passeggeri, ma le porte in assenza di passaggi per atè poter essere con loro, incontrare le persone che mi aspettavano, ringraziare i nostri uomini e donne in divisa e gli studenti. Piantare con loro l'albero della legalità dedicato al giudice Falcone al centro del Parco dimostrando che lo Stato c'è e non dà buche» ha concluso il ministro. Ovviamente la questione ha suscitato non poche polemiche. Secondo Elly Schlein: «Non tutti possono permettersi di fermare i treni dove è comodo» annunciando di aver presentato una interrogazione.

 

 

Per Carlo Calenda: «Non è una cosa accettabile. Dimostra una concezione sbagliata dell'uso del potere pubblico e mostra scarso senso della dignità rispetto al ruolo ricoperto. Che almeno si scusi». Duro Matteo Renzi che chiede le dimissioni del ministro perché «i ministri non possono fermare i treni di tutti i cittadini» secondo il leader di Iv si tratta di «un abuso di potere senza precedenti». Per Giuseppe Conte il caso Lollobrigida rappresenta «un segnale devastante della politica nei confronti dei cittadini» e aggiunge «non so se sia stata mai fatta da un ministro della Prima Minuti Il ritardo accumulato dal treno su cui viaggiava il ministro Repubblica». Alle polemiche dell'opposizione ha risposto, fra gli altri, anche Tommaso Foti di Fratelli d'Italia. «Oggi dal solito quotidiano, con la schiera al seguito di alcuni parlamentari della sinistra, arriva l'ultimo attacco spuntato contro il ministro Lollobrigida. La sua colpa sarebbe quella di essere sceso, a causa di un grave ritardo, dal treno Frecciarossa e senza recare alcun disagio ai passeggeri, pur di presenziare a un evento importante come l'inaugurazione del parco urbano a Caivano». 

 

 

Poi attacca Matteo Renzi: «E fa davvero sorridere la richiesta di dimissioni da parte di Renzi, che arriva proprio da colui il quale si fece fare "l'aeronautica Renzi" tutto per lui. Solidarietà al ministro Lollobrigida» ha concluso il capogruppo di FdI alla Camera. A difesa del compagno di governo è intervenuto anche Guido Crosetto ministro della Difesa. «Conte e Renzi contro Lollobrigida. Ho fatto. 1) il treno (normale) era in grave ritardo; 2) lui era atteso a #Caivano e non voleva far attendere centinaia di bambini e cittadini; 3) nessun disservizio o aumento di spesa: è sceso ad una fermata per arrivare in tempo. Tutto qua» ha scritto su X Crosetto.

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