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Giacomo Bugliani, consigliere Pd, chiede il risarcimento per le vittime del nazifascismo

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Christian Campigli
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La priorità del Partito Democratico? Il lavoro, la scuola, la sicurezza urbana? Macché. Temi banali, superati. Al contrario, secondo l'universo progressista è indispensabile parlare, senza soluzioni di continuità, del dramma della Seconda Guerra Mondiale. L'ennesima dimostrazione di questa autentica ossessione giunge dal consigliere regionale toscano dem Giacomo Bugliani. “I risarcimenti alle vittime del nazifascismo non possono subire ulteriori rinvii: qualsiasi ostacolo persista sul piano del riconoscimento degli indennizzi, previsti dalla normativa nazionale, deve essere eliminato. È un passaggio necessario alla memoria collettiva che non può assistere ancora a rinvii. La Toscana tra il 1943 e 1945 fu teatro di scontro tra eserciti e luogo di stragi nazifasciste: l'Atlante della memoria riporta 832 episodi di uccisioni con 4.477 vittime tra la popolazione civile".

 

 

 

Bugliani, presidente della commissione Affari istituzionali, ha presentato una mozione per chiedere alla giunta regionale di attivarsi nei confronti del Governo affinché sia resa effettiva la misura risarcitoria prevista dal decreto legge n.36 del 2022, evitando ingiustificati ritardi in fase di liquidazione degli indennizzi e applicando la norma nel rispetto dello spirito reale che contiene tale misura. “La nostra regione da tempo impegnata nella ricostruzione di una memoria storica sui crimini commessi dal nazifascismo si è costituita parte civile contro i soggetti imputati di avere ordinato e compiuto stragi civili tra il 1943 e il 1945 e si trova al fianco di quelle amministrazioni comunali, ad esempio Stazzema, che hanno intrapreso azioni legali nei confronti della Germania. Questo perché vogliamo vedere risarciti in sede civile i superstiti e i familiari delle vittime delle stragi. Il processo di creazione di una memoria collettiva sulle stragi è sempre più indispensabile oggi, in un contesto in cui i rigurgiti neofascisti in tutta Europa trovano terreno fertile nell'ambiguo e pericoloso revisionismo storiografico, fino a posizioni di vero e proprio negazionismo storico. Dalla Toscana, terra che ha inserito l'antifascismo tra i principi del proprio Statuto, portiamo avanti un impegno per sancire un passaggio di giustizia da troppo tempo inatteso verso i familiari e i superstiti dell'efferatezza dell'orrore nazifascista”.

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