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Consiglio europeo, opposizione divisa: ogni partito presenta un testo diverso

Edoardo Romagnoli
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La guerra fra Israele e Hamas,il quadro finanziario dell’Unione, il destino europeo dell’Ucraina e i legami tra fondamentalismo islamico e l’immigrazione irregolare. Questi sono i temi che il presidente del Consiglio Meloni ha affrontato nel suo discorso in Senato e alla Camera in vista del Consiglio europeo che si terrà oggi e domani a Bruxelles. La posizione dell’esecutivo è chiara nella ferma condanna di Hamas, dell’antisemitismo in tutte le sue forme e nel pieno sostegno ai civili di Gaza, evidenziando il ruolo dell’Italia come ponte fra Europa, Medio Oriente e Mediterraneo e l’importanza del dialogo fra Israele, i Paesi arabi e la comunità internazionale per trovare una soluzione pacifica al conflitto. Riferimento anche al conflitto tra Azerbaigian e Armenia e all’esodo di cittadini armeni, l’Italia chiede un’azione più incisiva per evitare una escalation. Il nostro Paese gioca poi un ruolo di mediazione sostenendo il dialogo e la normalizzazione dei rapporti fra Serbia e Kosovo nel Balcani occidentali. Per questo c’è la necessità di rafforzare i controlli alle frontiere per prevenire l’infiltrazione jihadista e la radicalizzazione tra gli immigrati irregolari. Per il governo una delle priorità in ambito europeo è la revisione delle regole fiscali con un focus su un patto di crescita e stabilità e richiesto la riduzione graduale e sostenibile del debito pubblico. Sul fronte della transizione verde sarà fondamentale ridurre la dipendenza strategica dai Paesi terzi specialmente la Cina e promuovere l’autonomia strategica dell’Unione europea.

 

 

Mentre la maggioranza ha sottoposto al voto un testo unico le opposizioni hanno presentato sei risoluzioni, una per partito. Di queste sono state approvate, al Senato, alcune parti della risoluzione del Pd, ma i dem non hanno accettato la riformulazione di due punti fatta dal governo, alcune parti della proposta di Italia viva e alcune parti di quella di Azione. Della risoluzione presentata al Senato da Iv è stato approvato il punto 5 che chiedeva al governo di «proporre un piano europeo per la prevenzione dell’antisemitismo in tutte le sue forme e rafforzare i presidi di sicurezza nelle scuole e nei luoghi di culto che potrebbero essere oggetto di azioni violente». Mentre del testo proposto dal M5S ha avuto parere favorevole il punto 4: «È urgente che il governo italiano, di concerto con i partner europei, rafforzi l’azione diplomatica con l’Egitto per una duratura apertura di un corridoio umanitario al valico di Rafah per consentire l’ingresso di aiuti umanitarie per evacuare temporaneamente i feriti più gravi e i civili più vulnerabili, a partire dai bambini, con un impegno sia da parte di Israele che di Hamas a garantire la sicurezza stessa del corridoio».

 

 

Mentre del documento di Azione è stato approvato il punto 6 che impegna il governo «a esprimere il sostegno a una riforma del Patto di stabilità e crescita per una gestione più flessibile degli obiettivi di rientro del debito, garantendo al contempo l’adesione ai principi di responsabilità fiscale e di sostenibilità finanziaria nelle politiche di bilancio; in questo quadro, a rigettare sia la proposta presentata da alcuni stati di ritorno alle regole pre-Covid, che penalizzerebbero i Paesi più fragili, sia quello di escludere gli investimenti strategici dal calcolo dell’ammontare complessivo del debito, in quanto renderebbe discrezionale e complessa la determinazione delle regole di bilancio e il loro rispetto».

 

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