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Migranti, il piano di Meloni e Macron per una soluzione europea

Angela Barbieri
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Hanno cominciato a parlare non appena usciti a piedi dalla Camera dei deputati, e poi hanno proseguito per quasi un’ora e venti minuti all’interno di palazzo Chigi. Dopo aver partecipato a Montecitorio al funerale di Stato laico del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, si sono ritagliati uno spazio in agenda per faccia a faccia senza delegazioni in cui affrontare vari temi, ma soprattutto il dossier migranti. Un confronto nella sede del governo italiano definito «lungo e cordiale» da palazzo Chigi. I due leader, secondo quanto comunicato dall’Eliseo, «hanno continuato a discutere della necessità di trovare una soluzione europea alla questione» della gestione del fenomeno migratorio. L’intenzione è quella di unire le forze per fermare le partenze dei migranti dall’Africa, combattendo in modo concreto i trafficanti di essere umani. Non mancano, però, alcune questioni divisive, come la gestione del confine tra Ventimilia e Mentone, dove negli ultimi giorni Parigi ha inviato anche l’esercito per blindare la frontiera.

Nel corso del colloquio, ha aggiunto Palazzo Chigi, Meloni e Macron hanno affrontato anche le principali tematiche internazionali e il tema legato alle priorità economiche dell’Unione europea. I dossier torneranno d’attualità a stretto giro, ovvero al vertice Med 9 in programma a Malta venerdì, e poi alla riunione della Comunità politica europea e al Consiglio europeo informale che si terranno a Granada il 5 e 6 ottobre. In Spagna, peraltro, Meloni ha già fatto sapere di voler affrontare col cancelliere tedesco Olaf Scholz la questione dei finanziamenti del governo di Berlino alle Ong che portano i migranti in Italia. Al momento, i progetti finanziati dal governo tedesco sono due: 780mila euro all’organizzazione Sos Humanity che fa soccorsi in mare e 420mila euro alla Comunità di Sant’Egidio attiva nell’assistenza a terra.

La Germania, d’altronde, continua ad essere nel mirino del vicepremier Matteo Salvini e della Lega. Il ministro delle Infrestrutture e dei Trasporti, dopo aver anticipato che oggi in Consiglio dei ministri (dove è atteso un nuovo decreto migranti) si parlerà dell’incontro tra Meloni e Macron, è tornato ad attaccare Berlino: «Mi hanno detto che la Germania e altri paesi finanziano associazioni private che collaborano nella gestione dell’immigrazione clandestina in Italia: diciamo che se le ong tedesche portassero gli immigrati in Germania "nulla quaestio", ma se li lasciano in Italia è un problema. Dall’Europa e dagli altri paesi europei mi aspetto rispetto e collaborazione». Prima delle parole del segretario del Carroccio, era stato il suo vice Andrea Crippa a scagliarsi contro il governo tedesco ricordando come «ottant’anni anni fa decise di invadere gli Stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici». «Da come si sta comportando il governo tedesco è del tutto evidente che non vuole che in Italia governi il centrodestra, che mette in discussione assetti ed equilibri europei - le parole del vicesegretario leghista ad Affaritaliani.it - A Berlino fanno di tutto per mettere in difficoltà il governo italiano nella speranza di farlo cadere. Ma falliranno come fallirono ottant’anni fa». Domani il ministro degli Esteri Antonio Tajani andrà a Berlino per incontrare l’omologa tedesca Annalena Baerbock, occasione in cui il titolare della Farnesina solleverà il problema.

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