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Schlein, l'assalto di Gruber è un segnale: mollata dall'establishment progressista

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Non è passata di certo inosservato la pessima figura di Elly Schlein da Lilli Gruber. La giornalista e conduttrice di Otto e mezzo ha più volte messo con le spalle al muro la leader del Partito Democratico, con un’intervista che nasconde certamente dell’altro. Su La Nazione è Lorenzo Castellani, politologo e insegnante di Storia delle Istituzioni Politiche alla Luiss, ad analizzare i retroscena dell’ospitata nella trasmissione di La7: “Quando un ambiente tradizionalmente vicino, come il salotto televisivo di Otto e mezzo, si mostra aggressivo con Schlein, allora forse a sinistra c’è motivo di preoccupazione. L’impressione è che la giovane leader stia perdendo la fiducia dell’establishment progressista a causa della sua scarsa consistenza politica. Schlein è assente da gran parte delle questioni che contano nella vita quotidiana degli italiani”.

 

 

“L’impressione - prosegue Castellani - è che Schlein, dando sempre preminenza a valutazioni di tipo morale più che politico, sia prigioniera degli schemi delle redazioni e degli intellettuali che l’hanno sostenuta e che oggi iniziano a scaricarla. Nella cosiddetta ‘estate militante’ della leader Pd, non c’è stata una dichiarazione o una azione della segretaria in grado di bucare lo schermo, di entrare nella mente di tutti gli elettori, di allargare la base elettorale. Su troppe cose Schlein procede col freno a mano tirato, senza mostrare idee chiare, con la posizione della segretaria Pd che è troppo incolore. Manca di idee forti, espresse in modo semplice, su poche questioni concrete che riguardino la vita di tutti gli italiani”. “In questo clima le elezioni europee rischiano di essere per Schlein le prime e le ultime da leader del Pd” la conclusione del commento dell’esperto.

 

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