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Patto taglia prezzi, il governo prepara il colpo da ko all'inflazione

Emanuele Peconi
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Dopo l’adesione di commercianti, esercenti e grande distribuzione al patto anti inflazione, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, incassato il sì anche delle industrie alimentari, che inizialmente si erano sfilate. «Sono molto soddisfatto, il sistema Italia parteciperà a questo trimestre anti inflazione, dal primo ottobre al 31 dicembre, per contenere i prezzi dei beni di largo consumo, non solo quelli alimentari. Questo è un successo del sistema Italia». Urso, al termine dell’incontro con i vertici delle associazioni dell’industria del largo consumo (Federalimentare, Unionfood, Centromarca e Ibc) ha confermato che l’Italia nel trimestre ottobre-dicembre adotterà tutte le misure necessarie per contenere i prezzi dei beni primari e non: «Abbiamo apprezzato la volontà delle associazioni che rappresentano le industrie della produzione di beni di consumo che parteciperanno al patto anti inflazione insieme alla distribuzione commercianti, esercenti e anche alle altre associazioni di impresa che hanno manifestato la loro adesioni, tra cui artigiani e cooperative, in uno sforzo collettivo per contenere i prezzi nel trimestre decisivo dell’anno, cioè da ottobre a dicembre. Il carrello tricolore sarà davvero tale», ha spiegato il ministro che poi è entrato nel merito della questione: «Si tratta di un paniere che conterrà beni alimentari e non solo, includendo prodotti per la casa e per l’igiene. Infatti, parteciperanno anche le associazioni delle farmacie e parafarmacie. È un paniere di prodotti a largo consumo su cui tutti si impegneranno a contenere i prezzi e questo darà il colpo definitivo all’inflazione a beneficio di tutto il sistema paese, dando così fiducia ai consumatori che potranno rifornirsi di quello che necessitano a prezzi più contenuti e allargare i consumi alla base produttiva».

 

 

Si chiude così un importante capitolo iniziato il 4 agosto, giorno in cui Urso ha sottoscritto un protocollo di intesa con i rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale. In base a questo protocollo, dal primo ottobre appunto, scatterà il trimestre anti inflazione sul carrello della spesa. Entro il 10 settembre saranno definite le modalità di calmierazione dei prezzi, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio. È soddisfatto Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare: «La firma odierna conferma il grande senso di responsabilità dell’industria alimentare italiana sia verso il Governo che versoi consumatori. Nonostante il comparto abbia subito fortissimi aumenti sul costo delle materie prime, degli imballaggi e dell’energia ed abbia assorbito gran parte degli aumenti dovuti all’inflazione, in noi è prevalso il senso di responsabilità e di tutela verso gli italiani e le famiglie in difficoltà. Il margine lordo del settore industriale alimentare si è molto ridotto, passando dal 10,3% medio nel 2019 al 5,7% nel 2022, segno evidente che le imprese hanno dovuto assorbire internamente parte dei maggiori costi della spirale inflazionistica non scaricandoli sul consumatore finale».

 

 

Al termine del tavolo, Urso ha parlato anche dell’aumento delle bollette e dei prezzi dei carburanti. «Avremo un confronto con il ministro Giorgetti e gli altri ministri competenti per capire e scegliere come intervenire, in modo tale che soprattutto i ceti meno abbienti ricevano il sostegno del sistema pubblico e quindi del governo», ha spiegato.

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