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Pd, Schlein striglia i suoi: “Quanti eventi avete fatto?”

Christian Campigli
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Penna rossa in mano e indice che scorre, con forzata lentezza, i nomi dei presenti in classe. In attesa di scegliere gli interrogati del giorno. L'ultima mail del segretario del Pd ai suoi dirigenti ha trasformato Elly Schlein nella più temuta delle insegnante liceali. Inflessibile e pronta a bocciare, senza pietà, anche chi ha una media del 5,5. La vicenda, emersa in tutta la sua grottesca verità, è diventata di pubblico dominio grazie alle chat scambiate tra deputati ed europarlamentari dem. La nativa di Lugano, al termine dell’ormai mitologica «estate militante», ha voluto capire se le sue truppe cammellate presenti nei palazzi del potere abbiano svolto i (noiosissimo) compiti estivi. Ovvero, quali siano state le attività portate avanti e quali le proposte per l'immediato futuro. Secondo la ricostruzione del quotidiano La Repubblica, Marta Bonafoni, la fedelissima coordinatrice della segreteria dem, dovrà redigere nei prossimi giorni un vero e proprio rapporto scritto. Su ogni eletto che lo scorso 21 agosto ha ricevuto una mail con la quale si chiedeva espressamente conto delle iniziative coordinate tra giugno, luglio e agosto.

 

 

«Cara amica e caro amico Onorevole – si legge nella mail che rimbalza di chat in chat - ti scrivo per annunciarti un prossimo contatto telefonico da un collaboratore o da una collaboratrice del partito nazionale perché stiamo raccogliendo i riferimenti delle iniziative promosse da ogni singolo parlamentare, così come abbiamo unanimemente deciso nella nostra ultima Direzione nazionale». I collaboratori del preciso e inflessibile segretario dal triplo passaporto pretendono di conoscere anche i dettagli. Luogo, giorno e tema svolto. Un voto in più a chi avrà scelto la traccia (e indetto incontri) sul Pnrr. L’iniziativa della Schlein non è piaciuta a molti. Non tanto per il (tentativo di) controllo esercitato dal segretario. Quando per il metodo che, realmente, ricorda quello di un'insegnante del liceo. «Ma stiamo a scuola?», si chiedono alcuni esponenti della minoranza interna. Forse preoccuparti di dover ripetere l’anno.

 

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