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La sinistra si metta l'anima in pace, Salvini: il governo durerà 4 anni

Christian Campigli
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Convinto, determinato ed ottimista. Matteo Salvini, nella notte di San Lorenzo, ha raccontato i suoi mesi di governo, le difficoltà, i risultati raggiunti e i nuovi obiettivi, durante un evento organizzato a Marina di Pisa dalla Lega. "Sono state settimane di grande lavoro, ma anche di soddisfazione e di risultati. In Toscana, ci sono tanti progetti sui quali sto ponendo grande attenzione: la Tramvia di Pisa, la Fi Pi Li, e il passante ferroviario che attraverserà Firenze. L'autostrada Tirrenica è stata  sbloccata dopo che per anni qualche radical chic la teneva bloccata per non farla passare da dove invece finalmente passerà regalando ulteriore opportunità di sviluppo a questa regione e al Paese".

 

Il leader della Lega ha poi toccato temi nazionali. "Nei prossimi mesi partiranno i lavori per il Ponte sullo Stretto. E a settembre il mio impegno sarà totale per una vera pace fiscale e per un nuovo decreto sicurezza, in grado di bloccare gli sbarchi di immigrati. Mi trovo benissimo con Giorgia (Meloni, ndr) e sono convinto il governo possa durare per l'intera legislatura". Impossibile non ricordare Silvio Berlusconi. "Era unico. Bastava una telefonata e subito si trovava la quadra". Infine, un riferimento all'Europa. "Le prossime elezioni saranno fondamentali per bloccare alcune follie, le auto elettriche e le case green".

 

Salvini si è detto infine contrario al salario minimo. "Rischia di abbassare gli stipendi, è invece necessario contrastare i contratti pirata per garantire paghe dignitose a chi lavora". Un evento, quello di ieri sera, che ha richiamato oltre trecento persone. "Siamo un Paese senza bambini e un Paese con questi livelli di denatalità è un Paese che lentamente muore - ha ricordato l'europarlamentare Susanna Ceccardi - C'è chi dice "pazienza, i bambini li importiamo dall'altra parte del mondo" ma per mantenere il nostro bagaglio di cultura e identità i figli dobbiamo farli e non importarli. Né vale il discorso della povertà, delle condizioni economiche difficili che favorirebbero la natalità, altrimenti i nostri nonni in guerra non avrebbero fatto tanti figli. Bisogna quindi ribaltare il ragionamento, forse le coppie non fanno più figli per un fattore culturale, più che economico. Dobbiamo fare sì che le coppie ritrovino fiducia nel futuro, culturalmente e non solo economicamente, per combattere la denatalità".


Christian Campigli

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