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Strage di Bologna, Meloni: "Uno dei colpi più feroci, desecretare gli atti"

Christian Campigli
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Una dei momenti più drammatici per la nostra democrazia. Una ferita anche aperta. Una storia densa di depistaggi, false testimonianze e di una verità scritta solo in parte. "Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento. Nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio". Queste le parole del premier Giorgia Meloni, in un messaggio diramato in occasione dell'anniversario della strage della stazione di Bologna.

"Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel Dopoguerra - ha aggiunto il leader di Fratelli  d'Italia - passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo. Questo Governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai Governi precedenti".

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