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Visibilia, voto in Senato sulla sfiducia a Santanchè. Opposizioni divise

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La ministra del Turismo Daniela Santanchè torna in Senato a distanza di tre settimane dall’informativa sulle sue attività da imprenditrice, dopo l’inchiesta di Report. A Palazzo Madama si discute la mozione di sfiducia presentata dal M5S, sulla quale Pd e Alleanza Verdi e sinistra si erano mostrati inizialmente tiepidi e sulla quale invece convergeranno. Più sfumata la posizione dei centristi. Scontato il no da parte della maggioranza. «Non succederà nulla, i numeri ci saranno e la ministra godrà della fiducia di tutto il centrodestra», è sicuro il presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli. La discussione è prevista per mercoledì mattina alle 10, ci sarà l’illustrazione da parte di un esponente M5S, poi gli interventi di un rappresentante per gruppo e le dichiarazioni di voto, prima della votazione con appello nominale attesa nella tarda mattinata.

 

 

 

La contestazione principale rivolta dai Pentastellati alla ministra Santanchè è che «dopo giorni di richieste da parte delle opposizioni e le forti pressioni della sua stessa maggioranza» nell’informativa del 5 luglio, «i chiarimenti resi non forniscono spiegazioni sufficienti a fugare le forti perplessità sull’opportunità della sua permanenza al Governo». «Dalle inchieste giornalistiche - si legge nel documento del M5S - emerge una tendenza a considerare le regole del mercato e le regole sindacali e previdenziali come orpelli di impaccio alla libertà imprenditoriale, condotte spregiudicate che non possono essere proprie di un ministro». I Pentastellati citano poi la premier Giorgia Meloni e «la responsabilità politica anche del presidente del Consiglio dei ministri, che, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione, dirige la politica generale del Governo». La loro richiesta, quindi, è quella di esprimere «la sfiducia» e chiedere l’impegno alla ministra a rassegnare le proprie dimissioni.

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