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Omnibus, Paolo Borchia attacca i Popolari europei: stampella della sinistra

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“Costruire un centrodestra alternativo che sappia rispondere a quelle che sono le esigenze dei territori” è chiaro Paolo Borchia, europarlamentare della Lega di Matteo Salvini e ospite di "Omnibus" su La7, sulla polemica tutta europea tra il suo partito e gli azzurri di Forza Italia. “Credo che ormai sia noto a tutti che negli ultimi 5 anni il PPE” – il Partito Popolare Europeo - “ha avuto un atteggiamento su alcuni dossier anche ambiguo, a volte diventando anche una stampella dei gruppi di sinistra” critica il leghista. Ma Borchia ha in testa i territori: “Quello che ci chiede la gente, quello che ci chiedono le categorie, i territori, è qualcosa di diverso. Qualcosa che vada a superare questi schemi” e fa un esempio, citando l’assemblea di Assolombarda del 3 luglio in cui si è parlato molto di Europa. “Sono emersi toni molto preoccupanti in merito a quelle che sono le politiche legate alla transizione ecologica, alla transizione energetica” Borchia cerca di riportare ai livelli di guardia la polemica a distanza con il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rivendicando le necessità degli elettori e l’operato del Carroccio. “Come Lega abbiamo tenuto una posizione che coerentemente cerca di arrivare all'obiettivo decarbonizzazione ma che, contestualmente, sia in grado di garantire la tenuta sociale, la competitività, la tenuta economica di questo processo", sottolinea l’europarlamentare e identifica i reali avversari politici del centrodestra: “A volte abbiamo visto che i gruppi di sinistra sono andati avanti con una pregiudiziale maggiormente ideologica che non tiene conto di quelle che sono le problematiche”. Problematiche di cui l’Unione, che a livello globale “è l'attore che inquina di meno ma è quello che si sta dotando della normativa maggiormente restrittiva”, sembra non curarsi e il leghista prova a richiamare gli alleati azzurri alle vere esigenze dei cittadini. “Quello che arriva dagli imprenditori Lombardi penso che sia un segnale di territorio, un segnale di chi produce” e soprattutto “un segnale chiaro per le prossime elezioni europee”. “Loro” continua Borchia “ci dicono che cosa si aspettano, che cosa cercano” e le forze di Centrodestra devono essere in grado di superare uno schema che “non corrisponde alla realtà”. Schema maldigerito, secondo il ben informato Borchia, anche da “diversi colleghi del Partito Popolare Europeo che non sono affatto contenti di questa eccessiva dipendenza dai gruppi di sinistra”. 

 

 

 

 

Infine, il richiamo a far grande il PPE: “ricordiamolo: il Partito Popolare Europeo attualmente rappresenta il contenitore di maggioranza relativa, rappresenta il contenitore maggiormente numeroso. È un peccato vedere un contenitore di centrodestra che poi non sia in grado di sviluppare delle politiche di centrodestra”.

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